Da: Yogani
Data: Venerdi 28 Novembre 2003 ore 18:08
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
D: Da cinque anni sto praticando yoga ed un tipo diverso di meditazione, e sono incerto su come procedere. La tua meditazione è molto buona. L'ho sperimentato immediatamente. Non dovrei nemmeno essere qui, poichè la tradizione che seguo, proibisce di apprendere delle pratiche esterne ad essa. Cosa devo fare?
R: Come citato nell'Introduzione, questa discussione non promuove alcuna visione settaria. Ne' si oppone alle tradizioni che possono aderire agli insegnamenti di un individuo specifico o di un lignaggio di insegnanti. Ogni cosa ha un suo scopo. Spetta ad ogni individuo soppesare i pro ed i contro dei diversi approcci e scegliere attentamente un percorso che prometta di portare i migliori risultati. Ognuno è diverso. Al tempo stesso ognuno ha il medesimo potenziale, poichè siamo tutti filati mediante lo stesso filo divino – pura e silenziosa beatitudine della coscienza. Se siamo in contatto quotidianamente con tale coscienza e continuiamo a coltivarla tramite strumenti sempre più potenti, non possiamo fallire.
Se la tua via ti sta servendo bene, rimani con essa, Se ti senti appagato nel tempo, sei nel posto giusto. Tuttavia se la tradizione che segui ti sta servendo piuttosto bene, ma sembra essere carente sotto qualche aspetto, trova il coraggio e la flessibilità di provare a riempire ciò che manca. Infine, sei tu che schiuderai una coscienza di beatitudine tramite i tuoi sforzi, la devozione e l'applicazione delle pratiche più complete che puoi trovare. Questo punto di vista può avversare le tradizioni che sostengono che non possiamo ottenere la salvezza con dei mezzi che non siano i loro. Forse è così, ma un tale approccio chiude la porta ad ulteriore indagine ed investigazione scientifica delle pratiche di trasformazione spirituale umana. I metodi della scienza occidentale possono offrire molto a questo riguardo -- approcci altamente integrati e collaborativi per la scoperta e l'applicazione della conoscenza. Il successo della scienza occidentale in molti campi è stato stupefacente. E' il momento che questo metodi di sviluppo della conoscenza siano applicati nell'ambito della conoscenza spirituale.
Questa discussione è il risultato di una indagine aperta nel campo di molte pratiche avanzate di yoga, per un lungo periodo di tempo.I frutti di questo viaggio hanno dato origine ad un sistema integrato di pratiche. Se qui c'è qualcosa che contribuisce a migliorare il tuo progresso, va bene. Se, allo stesso tempo, crea frizione con la tradizione che segui, dovrai risolverlo da solo. In ultima analisi la riposta è in te. Segui il tuo cuore. Un conflitto potenziale non è una cosa brutta. Metterà alla prova la tua determinazione e ti aiuterà a condurti alla verità.
Le tradizioni spirituali venerabili sono di gran valore. Tuttavia i tempi stanno cambiando, ed oggi stiamo assistendo alla nascita di approcci più aperti, per la disamina e l'applicazione della conoscenza spirituale che ben si adattano a praticanti spirituali saggi. In definitiva, ciò avrà degli effetti profondi su tutta l'umanità. Il cambiamento è nell'aria ed è una cosa buona.
Il guru è in te.
Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.
Link all'indice delle lezioni
Le lezioni in lingua originale sono disponibili al seguente link:
http://www.aypsite.org/MainDirectory.html
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venerdì 31 maggio 2013
domenica 26 maggio 2013
Lezione 18 – Domanda e Risposta: Trovare il tempo per la meditazione
Da: Yogani
Data: Venerdi 28 Novembre 2003 ore 2:28
D: La meditazione
è molto rilassante e intendo continuarla, ma sarà difficile per me riuscire a
farla due volte al giorno. Viaggio molto e ho moglie e figli con i quali amo
trascorrere il tempo quando sono a casa. Il tempo per la meditazione è breve.
Qual è il tuo consiglio ?
R: Noi che
abbiamo una famiglia, delle responsabilità, una vita impegnata abbiamo un
vantaggio quando si tratta di utilizzare la meditazione, supponendo di avere il
tempo di praticarla. Ciò accade in quanto l’evoluzione dell’illuminazione
dipende dall’interazione regolare tra la coscienza e la vita di questo mondo.
Come può essere conosciuta la vera natura del mondo, se non siamo presenti in
esso, e non stabilizziamo nelle nostre attività quotidiane, il silenzio di
beatitudine che sperimentiamo durante la meditazione?
Nessuno può dirti cosa sia più importante per te. Solo tu
puoi saperlo. E’ completamente nelle tue mani, sempre una tua scelta. Ma hai
una voce interiore che conosci. Qualcosa dentro di te ti chiama a sperimentare
di più, sempre di più. Il seme vuole crescere in un albero forte con fiori
profumati che fioriscono ovunque. Siamo tutti chiamati tramite quella corrente
di evoluzione dentro di noi. Qualunque cosa possa accadere nella nostra vita,
la corrente sarà là; è per ognuno, e facciamo un gran servizio a tutti quando
decidiamo di coltivarla. Innanzi tutto favorendo il desiderio, e poi con le
pratiche che fanno emergere con naturalezza la pace e la beatitudine che
risiedono in noi.
Se consideriamo la scelta di continuare con la meditazione,
arriviamo a delle considerazioni pratiche. Come trovare il tempo? E’ piuttosto
terra a terra. Come troviamo il tempo di
lavarci i denti, lavarci, mangiare bene, lavare i piatti, pagare i conti e buttare
l’immondizia? Queste sono cose che facciamo perché sappiamo che devono essere
fatte. Le facciamo perché sappiamo che se non le facciamo la vita diventa un
caos, una baraonda e ci sentiamo male. Potremmo riuscire a non fare qualcuna di
queste attività per un po’, ma alla fine ci metteremmo in pari. Le persone che
meditano regolarmente, da un po’ di tempo, sviluppano una prospettiva
simile relativamente alla meditazione. Sanno
che devono prendersene cura o non otterranno i risultati desiderati e la vita
non sarà tutto quello che può essere. Relativamente alla meditazione, giungono alla
medesima conclusione di lavarsi i denti, lavarsi e buttare l’immondizia. Così
trasformano la meditazione in una abitudine. Cosa facciamo quando accadono
degli eventi che sembrano rendere impossibile l’effettuazione della normale
meditazione? Sei in aereo alle 17,00 e manca ancora un’ora per arrivare a casa.
Non c’è da pensarci troppo. Medita in aereo. E come si fa’ con il rumore, con
le virate dell’aereo e le turbolenze? Niente di ciò è importante. Durante la
meditazione trattate tutti i disturbi come gestite ogni deviazione dal mantra.
Semplicemente torni a ripetere il mantra come quando ti rendi conto che non lo
stai ripetendo perché ti sei perso in pensieri, rumori, movimenti del corpo,
ciò che ti circonda o qualsiasi altra cosa. Non è difficile meditare in aereo,
treno, auto (non meditare mentre guidi!), sale di attesa, praticamente ovunque
non sia richiesto di interagire con gli altri. Naturalmente casa tua è il luogo
migliore per la pratica regolare della meditazione. Ma in caso di necessità, al
tempo stabilito, se c’è una opportunità, coglila.
Se è impossibile meditare all’ora consueta, considera
l’opportunità di farlo prima o dopo. Tuttavia non prendere l’abitudine di
meditare proprio prima di andare a letto. E’ meglio che non meditare del tutto,
ma è meglio immergerci nelle attività dopo la meditazione. Il processo di
purificazione e integrazione della consapevolezza nel sistema nervoso, si
realizza meglio durante l’attività piuttosto che durante il sonno. Infatti
meditare proprio prima di dormire può tenerti sveglio per un po’. Provalo eventualmente qualche volta e
verifica come va. Supponi di arrivare a casa da lavoro e di dovere uscire con
gli amici in mezz’ora. E’ il tempo della meditazione e generalmente trascorreresti più tempo a
casa prima di uscire. Ma questa volta non funziona. Cosa fai? Siediti e medita per cinque, dieci o quindici
minuti – ovvero per il tempo che puoi dedicare. Prendi il tempo che puoi e
utilizzalo al meglio, concedendoti il tempo adeguato per riposarti dopo la
meditazione e quindi essere pronto per l’appuntamento. Ci sono centinaia di
modi di comprimere la meditazione. Ma non fare di questa “compressione di
tempi” una abitudine quotidiana. Se pianifichi in anticipo, sarai puntuale con
la tua pratica la maggior parte delle volte. Quando qualcosa va’ storto, puoi comunque immergerti alcune volte nella pura
beatitudine della coscienza. Ti aiuta a coltivare costantemente la tua
abitudine meditativa e ti offre un’infusione di pace e beatitudine. Ogni
piccolo frammento di meditazione è un grande passo avanti. Il tuo successo sarà
nel volerlo e nel fare del tuo meglio per attuarlo ogni giorno. Se lo farai,
accrescerà la tua vita attiva e piena. E’ una delle cose migliori che puoi fare
per la tua famiglia. Alla lunga agirà come una magia invisibile nella vita dei
tuoi familiari ed i risultati esteriori saranno molto evidenti.
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Lezione 17 – Domanda e Risposta: Ero addormentato durante la meditazione?
Da: Yogani
Data: Martedi 25 Novembre 2003 ore 0:12
Data: Martedi 25 Novembre 2003 ore 0:12
D: Penso di essermi addormentato durante la meditazione,
sebbene non mi sembra di avere perso
consapevolezza. Sembrava che fossi sveglio, ma privo del senso del tempo o di
altro. Poi mi sono reso conto che la testa era sul petto e ho guardato
l’orologio. Erano trascorsi trenta minuti. Mi sentivo un po’ barcollante,
instabile e non me la sentivo di alzarmi, così mi sono sdraiato per un pochino.
Poi mi sono sentito bene. Ero addormentato?
R: Nessuna esperienza sensoriale, nessun mantra, nessun
pensiero, ma conscio interiormente – eri addormentato? Probabilmente no.
Talvolta la meditazione produce una condizione simile al sonno, come quella che
hai descritto, ma i parametri fisiologici sono diversi. Il metabolismo rallenta
maggiormente che nel sonno. Il battito
cardiaco e la respirazione sono molto più lenti che nel sonno, quasi si
fermano. Il corpo e la mente raggiungono uno stato di completo silenzio,
sebbene si rimanga svegli. Durante la meditazione il livello di riposo è più
profondo che nel sonno. Si tratta di un riposo diverso che rimuove le impurità,
le ostruzioni alla consapevolezza che il sonno non può raggiungere. Tuttavia la
meditazione non è un sostituto del sonno che ha le proprie dinamiche nel ciclo
quotidiano di ringiovanimento.
Le persone che meditano
per anni possono avere meno necessità di dormire, a seguito della purezza
accumulata nel loro sistema nervoso. Non è che la meditazione rimpiazzi il
sonno. Significa che il corpo e la mente si sono gradualmente purificati nel
tempo, ed il corpo necessita una minore purificazione durante il suo ciclo di
sonno quotidiano.
E’ la purezza che emerge a lungo termine dalla meditazione e
dalle altre pratiche avanzate di Yoga che generalmente riducono la necessità di
riposo. Nel tempo la consapevolezza
rimane presente per ventiquattro ore al giorno. Quindi le attività quotidiane,
i sogni ed il sonno profondo sono come un film proiettato sullo schermo della
nostra consapevolezza silenziosa ed estatica. In questa condizione non siamo
più addormentati. Questo è il tipo di libertà e felicità che ognuno è in grado
di ottenere naturalmente – un nostro inalienabile diritto di nascita.
Hai fatto bene a sdraiarti al termine della meditazione
finchè non ti sei sentito di alzarti in uno stato di chiarezza. Questa è
un’altra circostanza nella quale è richiesto un riposo extra dopo la
meditazione. Una notevole purificazione è avvenuta durante la meditazione.
Possono avvenire molti diversi tipi di esperienze durante la meditazione che
spaziano dal sublime al ridicolo. Fa tutto parte del medesimo processo di
pensare al mantra con semplicità e lasciare che operi. Quindi avviene la
purificazione. Permettiamo che accada. Poi, quando ne siamo consapevoli,
torniamo al mantra e permettiamo che la mente si immerga nuovamente. Questo
procedimento, effettuato due volte al giorno per venti minuti ciascuna,
trasformerà gradualmente la tua vita nella beatitudine. Ricordati di
considerare qualsiasi esperienza accada, anche quando non ripeti il mantra, come
parte del tuo tempo di meditazione. Ogniqualvolta accada qualcosa di simile e
tu superi il tempo stabilito per la meditazione, assicurati di dedicare il
tempo appropriato per riposare al termine della sessione di meditazione. Se mantieni
equilibrata la tua meditazione con la giusta quantità di riposo al termine
della stessa, ti alzerai sentendoti ristorato e pronto per l’attività.
Il guru è in te.
Lezione 16 – Domanda e Risposta: Beatitudine
Da: Yogani
Data: Domenica 23 Novembre 2003 ore 2:42
Data: Domenica 23 Novembre 2003 ore 2:42
D: fin da quando
ho iniziato a meditare, sono stato riempito di beatitudine. Mi siedo e penso I
AM alcune volte ed entro in un silenzio interiore frizzante. Sono scomparso per
10 minuti ieri, prima di rendermene conto. Ho pensato I AM ed ero entrato
nuovamente nella beatitudine. Provo un tale sentimento di gratitudine. Il mio
background è di devota cattolica ed è stato difficile per me relazionarmi con le tradizioni orientali,
sebbene io abbia intuito che là c'è molto valore. Questo sembra un approccio
meraviglioso - un ponte. Mi sento più vicina a Cristo. È tutto vero?
R: mentre cresce la nostra esperienza e si
stabilizza su un piano superiore, e poi continua a crescere con la pratica,
senza cessare di espandersi, abbiamo la risposta alla domanda: è tutto vero? La
risposta è dentro di te. Questa è la verità della vita spirituale - mentre
pratichiamo e ci apriamo dall'interno, l'esperienza diventa auto-legittimante.
Non devi andare altrove per trovarla, per provarlo a te stessa. Una volta che
lo sappiamo, la nostra vita diventa un viaggio gioioso e senza fine alla
scoperta di se'. A queste condizioni, la vita umana si trasforma gradualmente
in un caleidoscopio di beatitudine. Gesù disse: "cercate prima il regno di
Dio all'interno, tutto il resto vi sarà aggiunto." La beatitudine è un
nostro diritto di nascita, la nostra vera natura. È tempo di fare un passo
avanti e rivendicarla tramite il risveglio delle abilità naturali con le quali
siamo nati. Per la maggior parte di noi si tratta di un lungo viaggio. C'è
voluto molto tempo perché diventassimo
bloccati così completamente relativamente alla nostra vera natura. È
ragionevole che ci voglia un po' di tempo per aprirci nuovamente, anche con gli
strumenti migliori. A volte sperimenteremo una chiara visione della beatitudine
zampillante dentro di noi. In altri momenti, ci sentiremo bloccati, o come se
fossimo alesati dall'interno mentre proseguiamo con le nostre meditazioni
quotidiane. Il processo si schiuderà in diversi modi. Nel tempo la beatitudine
predominerà, e noi vedremo il mondo come non
l'abbiamo mai visto prima. Vedremo la beatitudine zampillare ovunque,
costantemente. Un tubo non può restare sporco per sempre se lo nettiamo
quotidianamente con l'acqua pura della consapevolezza. Così, mentre la
beatitudine che percepisci è un tesoro ed è certamente reale, tieni a mente che
mentre la tua meditazione prosegue, ci saranno cicli di esperienza. A volte ti
sentirai nello stesso modo di quando hai scritto relativamente alla beatitudine
provata. Altre volte potrai non sentirti così beata, mentre è in corso una
pulizia profonda. Ci potranno addirittura essere dei periodi dove ti sentirai
bloccata in un plateau di esperienza. Continua a meditare ogni giorno, a prescindere.
Alla lunga ciò che conta è la tua pratica quotidiana. Indipendentemente da ciò
che può essere l'esperienza, se la nostra pratica è corretta e costante, alla
fine avremo i risultati. In relazione al tuo viaggio, sperimenterai molte
emozioni: meraviglia, stupore, gratitudine, impazienza, noia, rabbia,
frustrazione, dolore... Qualunque siano i sentimenti, utilizzali per raddoppiare
il tuo impegno verso la pratica. Se puoi trasformare i tuoi sentimenti,
qualunque siano, in un desiderio incessante di effettuare la tua pratica
quotidiana, allora non puoi fallire. Poiché sei devota. E quelli che sono
fermamente devoti hanno sempre successo, prima o dopo. Il tuo desiderio sarà
sempre l'ingrediente essenziale. Coltivalo bene.
Il guru è in te.
Lezione 15 – Domanda e Risposta: Irrequietezza durante la meditazione
Da: Yogani
Data: Mercoledi 19 Novembre 2003 Ore 1,01
D: fin dal
principio, ho sperimentato una piacevole calma e serenità per alcuni giorni.
Poi ho iniziato a sentirmi irrequieto durante la meditazione e irritabile
durante il giorno. Cosa sta accadendo?
R: sebbene la pulizia del sistema nervoso
tramite la meditazione sembri un processo abbastanza semplice, è piuttosto
delicato. La procedura che utilizziamo è facile - semplicemente pensiamo al
mantra, successivamente ci rendiamo conto di averlo tralasciato, quindi con
semplicità torniamo ad esso senza tentare di mantenerlo chiaro o poco chiaro...
E così via per 20 minuti due volte al giorno. Ma non lasciatevi ingannare dalla
semplicità. Non prendetela con leggerezza. Questa è una pratica avanzata e
potente. Stiamo facilitando il rilascio naturale di vite di ostruzioni dal
profondo di noi stessi. Questi sono tensioni e stress incorporati nel nostro
sistema nervoso che restringono la nostra visione della verità dentro ed
intorno a noi. Siamo nati con alcune di queste restrizioni. Ne abbiamo aggiunte
altre in questa vita. Tutto questo viene rilasciato a poco a poco durante la
meditazione. Si tratta di una grande impresa con profondi risultati. Se il
processo di purificazione è un pochino fuori equilibrio, può esserci un po' di
disagio - Irrequietezza. Irritabilità.
Sensazioni fisiche sgradevoli. Agitazione. Pensieri sgradevoli. Cose di
questo tipo. Fortunatamente ci sono dei modi per equilibrare il processo di
meditazione, nel caso ci sia qualche tipo di disagio. La prima cosa da fare è
prendere un tempo abbondante per uscire dalla meditazione. Ricorda che durante
la meditazione avviene un processo di purificazione interiore. A te può
sembrare che non stia accadendo molto, ma se tu salti su dalla meditazione senza
prima riposare, puoi sentirti irritabile per un po' di tempo dopo - forse
persino per tutto il giorno. Non sfogarlo sui tuoi cari, amici e colleghi.
Vedilo per quello che è -uno squilibrio nella tua pratica. Prenditi sempre
almeno alcuni minuti per non fare nulla con gli occhi chiusi (in relax, senza
pensare al mantra) al termine della meditazione. Ciò consente di rilasciare lo
stress e le tensioni dal sistema nervoso durante la meditazione affinché si
disperdano innocuamente. Quindi quando ti alzerai, ti sentirai leggero e riposato.
Se ciò non accade, probabilmente non ti sei riposato abbastanza a lungo. Così
al termine riposa tanto a lungo quanto necessario per consentirti una
transizione tranquilla dalla meditazione all'attività. Potrai anche desiderare
di sdraiarti un pochino al termine della meditazione. Ogni persona è diversa.
Scopri ciò che è meglio per te quando termini la meditazione. Alcune persone
rispondono molto velocemente alla meditazione. Basta poco per fare molto.
Questa è una cosa buona, così se tu sei uno di questi, sei benedetto, ma devi
stare attento a bilanciare la tua routine affinché non ti senta a disagio a
causa dell'alto tasso di purificazione interiore che avviene. Se sdraiarsi e
riposare per un po' dopo i 20 minuti di meditazione non risolve le cose, allora
può essere necessario accorciare il tempo della meditazione a 15 minuti. Se c'è
ancora disagio, provate con 10 minuti. Trovate il vostro equilibrio. E prendete
sempre il vostro tempo per uscire dalla meditazione. Talvolta il disagio fisico
può avvenire durante la meditazione. Di solito questo è un sintomo della
rilascio di ostruzioni nel sistema nervoso. Se ciò interferisce con il processo
semplice della meditazione, allora fate una pausa dal mantra e fate sì che
l'attenzione si sposti verso il disagio
fisico. Semplicemente rimanete con esso per un pochino. Generalmente questo
atteggiamento dissolverà il disagio naturalmente. Quando ciò accade, ritornate
alla mantra e continuate la vostra meditazione fino a che il tempo è terminato.
Contate come parte del vostro tempo di meditazione, il tempo trascorso nel
porre attenzione al disagio fisico. Se la sensazione non si dissolve,
sdraiatevi per po', finché la sensazione si placa. È una cosa buona. Una grande
ostruzione se ne sta andando. Lasciatela andare con semplicità e naturalezza.
La medesima procedura si applica se siete sopraffatti da una serie continua di
pensieri soverchianti, i quali possono o non possono essere accompagnati da
sensazioni fisiche. Se non riuscite a tornare con facilità al mantra,
semplicemente rimanete con i pensieri finché non si diradano abbastanza da
consentirvi di tornare al mantra nuovamente. Ricordate che la meditazione non è
un combattimento con l'attività fisica o mentale che possiamo avere. Tutti
questi sono sintomi del rilascio di ostruzioni dalla profondità del nostro
sistema nervoso. E noi semplicemente li
lasciamo andare. Il nostro compito è di seguire la semplice procedura di
pensare il mantra e permettere al processo di purificazione interiore di accadere.
Questa non è una guerra a livello della mente conscia. Non puoi mai vincere in
quel modo. Stiamo lavorando dall'interno, dal di dentro e oltre la mente
subconscia. Per fare ciò, dobbiamo permettere che l'abilità naturale della mente
ci porti all'interno. Così impariamo a pensare al mantra con semplicità e
lasciarlo andare all'interno. La meditazione è il mezzo più efficace di operare
profondamente all'interno della mente subconscia e ripulirla. Tramite la
meditazione noi andiamo con facilità oltre la mente subconscia per giungere
alla consapevolezza sottostante, la fonte di tutto ciò che è vero ed evolutivo.
È la nostra consapevolezza che rimuove le ostruzioni interiori, se le diamo
l'opportunità tramite la meditazione. Nel tempo, mentre le ostruzioni vengono
rimosse, troviamo sempre più un silenzio pacifico nella nostra vita quotidiana.
Ciò rappresenta l'alba dell'illuminazione, il nostro stato naturale. Così
continuiamo a pulire la finestra del nostro sistema nervoso quotidianamente.
Il guru è in te.
Lezione 14 – Domanda e Risposta: Non accade molto durante la meditazione
Da: Yogani
Data: Martedi 18 Novembre 2003 ore 0:56
Data: Martedi 18 Novembre 2003 ore 0:56
D: (Nota del
traduttore: Domanda) Ti ringrazio per le istruzioni sulla meditazione. Tuttavia
non sembra funzionare con me. Ripeto il mantra e non accade molto. Vago nei
miei pensieri di ogni giorno e poi torno al mantra quando mi ricordo, come ci
hai detto, e continuo così per venti minuti. E’ piuttosto noioso. Forse non
sono adatto per questo metodo?
R: (Nota del
traduttore: Risposta) Il nostro sistema nervoso è cablato per l’esperienza del
silenzio beato. In verità, noi siamo creati per questo. Nessun essere umano fa
eccezione. Comunque, ogni sistema nervoso contiene delle ostruzioni che hanno
necessità di essere liberate e risciaquate. – vite durante le quali abbiamo
accumulato impurità che bloccano la manifestazione nel mondo del nostro stato
naturale. Le pratiche yoga si curano della rimozione di queste ostruzioni. Lo
yoga è un processo di pulizia. Tale pulizia porta l’unione della nostra natura
interiore ed esteriore. Durante la meditazione, sappiamo che il processo è
operativo quando perdiamo il mantra e più tardi ci ritroviamo in altri
pensieri. Il fatto che ci siano questi altri pensieri durante il processo della
meditazione, sono un segnale che qualcosa è stato liberato. Riconoscendo ciò,
torniamo al mantra e continuiamo il processo. E' importante rendere semplice il
mantra, senza attaccarsi ad una pronuncia mentale chiara, senza aggrapparsi ad
una pronuncia mentale poco chiara, ma lasciarlo venire fuori con semplicità. Se
sviluppiamo questa abitudine con semplicità, la mente si stabilirà nel silenzio
con naturalezza. Stiamo facilitando un processo naturale della nostra mente.
Fino ad oggi, tutti i nostri pensieri consci si sono manifestati all'esterno
nella mente e nel mondo. Il mantra I AM ci conduce all'interno nella de-manifestazione, verso la
fonte dei nostri pensieri, la nostra fonte, pura coscienza, consapevolezza
illimitata. Ma non viene sempre sperimentata in queste modalità gloriose.
Spesso perdiamo il mantra, abbiamo del tempo gradevole nel quale non c'è mantra
e non ci sono pensieri, poi torniamo ad essere consapevoli dei pensieri
nuovamente e quindi ritorniamo al mantra. Il processo di purificazione procede.
Questa è la meditazione perfetta. Questa è l'abitudine che intendiamo coltivare
nella meditazione ogni giorno, perchè ci condurrà all'infinito. La procedura è
molto specifica e in un dato giorno potresti o non potresti percepire una
espansione interiore. Vedi? In un certo
senso è come scavare alla ricerca di un tesoro. Per scavare bene bisogna
muovere la terra in un certo modo, affinchè possiamo giungere alla cassa piena
d'oro che ci aspetta. L'azione di scavare in se stessa può non
assomigliare ad una cassa piena d'oro.
Nondimeno solo scavando si giunge all'oro. Per quanto riguarda la meditazione,
la buona notizia è che saremo in grado di intravedere spesso l'oro mentre
saremo impegnati a scavare, nonché anche quando non stiamo scavando durante le
nostre attività quotidiane. La nostra sperimentazione dell'oro si accresce
gradualmente nel tempo, man mano che pratichiamo la meditazione quotidianamente.
Poi un giorno, ci rendiamo conto che noi siamo oro. Siamo stati perseveranti
per lungo tempo e tutto è cambiato. Dal primo giorno cominciamo a vedere il
mondo diversamente, poiché tramite il processo di purificazione interiore
stiamo diventando quello che è alla base del mondo. Lo siamo stati fin
dall'inizio. Tramite lo yoga purifichiamo la finestra del nostro sistema
nervoso. E sviluppiamo una chiara percezione che questa è la verità. Ecco chi
siamo. Si va svelando il mistero della vita. Siamo ciò che sta alla base di
tutto. Noi siamo eterna beatitudine!
Così attaccati ad essa. Soffia continuamente sul fuoco del
tuo desiderio di conoscere la verità dentro di te. Questo ti permetterà di proseguire.
Lungo la via, riceverai dei feedback positivi da dentro di te. Mentre la tua
esperienza si approfondirà, non vorrai smettere di facilitare questa abilità
naturale che hai di entrare in te, perchè
è il tuo se' che si sta svelando. Sarai ad auto-propulsione. Nel tempo
aggiungeremo altre pratiche yoga avanzate che aumenteranno significativamente
il potere della meditazione. Se un robusto tubo da giardino non riesce a
rimuovere tutta la sporcizia, abbiamo la possibilità di collegare il tubo
flessibile ad una idropulitrice.
Lezione 13 – La meditazione – Risvegliare il seme del silenzio
Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 0:08
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 0:08
La tua mente ha l'abilità naturale di stare tranquilla.
Quando si acquieta, sei in contatto con il tuo genio. Albert Einstein ha detto
che le idee che lo hanno condotto alla teoria della relatività, gli sono venute
durante momenti di quieta riflessione. Sonate e sinfonie risuonavano nelle
estensioni silenziose della mente di Mozart. Tutto ciò che doveva fare, era di
trascriverle. Sappiamo che Isaac Newton ha scoperto la legge del movimento e della
gravità mentre si rilassava sotto un albero di mele. Nessuno sa se veramente
gli sia caduta in testa una mela, ma non c’è dubbio che la sua mente abbia
prodotto tesori di conoscenza, in uno
stato di quiete. Potremmo citare
ulteriori esempi, ma avete colto il significato. Una mente in silenzio ha una
grande creatività. Ma ciò non è tutto. Una mente in silenzio è colma di pace,
beatitudine e salute ed irradia queste qualità dalla persona intorno a se’. Le
persone che sanno come coltivare una mente quieta, non sono solo in contatto
con la loro creatività interiore, ma emanano anche una giovinezza ed un
ottimismo che influenza le persone vicine. Hanno “buone vibrazioni”.
In precedenza abbiamo parlato di consapevolezza
(consapevolezza – l’osservatore) ed il mondo oggettivo (l’osservato). La natura
essenziale della nostra consapevolezza è un silenzio beato. E’ ciò che sta
dietro la mente, quello che si sperimenta quando la mente di acquieta. E’ un
deposito infinito delle qualità sopra indicate – il reame di ciò che conosciamo
come Dio, proprio sempre qui al nostro
interno. Questa è la ragione per cui nei Salmi
viene proclamato “Sta’ in silenzio, e riconosci che Io sono Dio”. Tutto ciò che
dobbiamo fare per avere accesso al divino è di imparare a come essere in silenzio. La meditazione è il
processo che consente alla mente di acquietarsi sistematicamente per
determinati periodi durante ogni giorno. Nel fare questo quotidianamente per
settimane, mesi ed anni, la quiete e la consapevolezza diventano gradualmente
più evidenti quando la mente è attiva, mentre non stiamo meditando, e la vita
di tutti i giorni ne è arricchita. La relazione esistente tra la meditazione ed
il mondo muta gradualmente tramite la meditazione. Questo è il processo dello
Yoga, l’unione. E’ il primo passo. Una volta che il silenzio beato diventa
parte dell’esperienza quotidiana, possono essere fatte altre cose per
aumentarlo ed espanderlo. Ma prima dobbiamo stabilire una base nella
consapevolezza, per così dire risvegliare il seme silenzioso interiore. Abbiamo
detto che la vostra mente ha l’abilità naturale di acquietarsi. Tramite il
metodo di meditazione profonda che praticheremo qui, valorizzeremo questa
abilità naturale. Infatti tutte le pratiche che verranno insegnate (e ce ne
sono parecchie), valorizzeranno le vostre qualità naturali. L’idea è di
mostrarvi come utilizzare i doni che voi avete già. Noi aggiungeremo solo delle
leve specifiche qua e là per attivare le vostre capacità naturali. Il resto
dipenderà da voi. Se applicherete quanto leggerete, e lo farete nel tempo, un
giorno saprete che siete un mezzo di beatitudine perpetua, in grado di
sperimentare ben oltre le immaginazioni della mente. Per davvero. La meditazione è il primo passo.
I pensieri riempiono la mente dal momento in cui ci svegliamo al mattino, fino
a quando ci addormentiamo di sera,ed
ulteriori pensieri vengono mentre sogniamo. Tuttavia, noi diciamo che la mente
ha l’abilità naturale di acquietarsi. Come?
Per farlo useremo un pensiero. Non un pensiero qualsiasi. Un
pensiero speciale che si chiama “mantra”.
Utilizzeremo un metodo specifico di pensare al mantra che consentirà
alla mente di fare quello che può fare con facilità, se le viene data la
possibilità: calmarsi. In realtà, qualsiasi pensiero può essere utilizzato per
meditare, come è stato ampiamente dimostrato dai ricercatori negli ultimi
trent’anni. Tuttavia, noi vorremmo utilizzare un pensiero specifico che ha
dimostrato certe qualità vibratorie, un pensiero che produce un certo effetto
nel nostro sistema nervoso. Si tratta di un pensiero che verrà implementato con
il progredire della nostra pratica, ma ne riparleremo più avanti. Il mantra con
il quale cominceremo qui è:
….I AM…(audio)
Durante la meditazione non ci focalizzeremo sul significato
di I AM. Non c’è dubbio che abbia un significato sacro, in particolare nella
tradizione Giudeo/Cristiana. E ha anche delle similitudini con dei suoni sacri
di altre tradizioni. Ci interessa il suono, non il significato. Utilizzeremo il
suono interiormente. Ricerchiamo la profonda qualità vibratoria del suono,
quando viene utilizzata efficacemente nella profondità della mente e del
sistema nervoso. Forse è proprio a causa di questi profondi effetti che
avvengono negli esseri umani, la ragione per cui “I AM” è stato riverito per
secoli. Ciò che faremo è di focalizzarci sul corretto uso del mantra durante la
pratica di meditazione. In tal modo otterremo i migliori risultati. Ecco come
lo utilizzeremo:
Trovate un posto tranquillo e confortevole dove potete
sedervi, preferibilmente con un supporto per la schiena. Vogliamo rimuovere le
distrazioni inutili. Semplicemente sedetevi e rilassatevi da qualche parte dove
potrete chiudere gli occhi per venti minuti, senza interruzioni. Una volta che
vi siete sistemati, chiudete gli occhi. Noterete i vostri pensieri, fiumi di
pensieri. Va bene così. Semplicemente osservateli, senza curarvi di essi. Dopo
circa un minuto, introducete gentilmente il pensiero …I AM e cominciate a ripeterlo con facilità e senza
sforzo nella vostra mente. Se la vostra mente vaga in altri pensieri, vi
renderete conto che questo è accaduto. Non vi preoccupate. E’ naturale. Quando
vi rendete conto che non state ripetendo il mantra, ritornate a pensarlo con
gentilezza. Questo è tutto quello che dovete fare. Ripetere semplicemente il
mantra silenziosamente dentro di voi. Quando vi rendete conto che non lo state
pensando, ritornate ad esso. L’obiettivo non è di restare su di esso. La meta è
di seguire la procedura semplice di pensare al mantra, perderlo, e ritornare ad
esso quando ci accorgiamo di averlo perso. Non resistete se il mantra tende a
diventare meno distinto. Pensare al mantra non deve essere con una chiara
pronuncia. I AM può essere sperimentato
a vari livelli nella vostra mente e nel sistema nervoso. Quando ritornate al
mantra, tornate ad un livello che sia confortevole, non sforzatevi di avere una
pronuncia chiara o sfocata. Applicate questa procedura per venti minuti e poi,
con gli occhi chiusi, prendetevi alcuni minuti di riposo prima di alzarvi.
Questa pratica deve essere effettuata due volte al giorno, prima che iniziate la
giornata e prima di iniziare le attività serali. E’ meglio farla prima dei
pasti, poiché la digestione può interferire con il processo della meditazione.
Impegnatevi con voi stessi a praticarla per alcuni mesi. Datele il tempo di
funzionare. Rimarrete meravigliati dei risultati e quindi vorrete proseguire
per ottenere ancora di più.
Per ora è abbastanza.
Nelle prossime lezioni approfondiremo il processo e le
conseguenze della meditazione. Quindi inizieremo ad operare su di un’altra
abilità naturale che abbiamo, la nostra capacità di utilizzare il respiro per
muovere il silenzio in noi con una estasi senza fine.
Lezione 12 – L'ingrediente essenziale: il desiderio
Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 11:48
E' risaputo che se vogliamo avere successo in qualcosa,
qualsiasi cosa, dobbiamo desiderarla continuamente ed avere la disponibilità ad
operare ogni giorno per soddisfare quel desiderio. Pensate alle persone di
maggior successo che conoscete. Non è proprio questo che hanno in comune? Se
osserviamo la loro vita, notiamo che hanno lavorato a lungo e duramente, per
raggiungere l'eccellenza nel campo da loro scelto. Dietro a ciò, li ha spinti
innanzi un desiderio insaziabile di avere successo nei loro sforzi, mentre
lavoravano per anni verso il loro obiettivo
e consentiva loro di superare gli ostacoli. E' lo stesso nello yoga dove
si lavora per l'unione divina. Gesù ha detto “Beati
quelli che sono affamati ed assetati della giustizia, perché essi saranno
saziati.” Egli ha anche detto: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete;
picchiate e vi sarà aperto”. Questa è la formula magica – desiderio indirizzato
verso un obiettivo che genera l'azione verso quella meta. Il desiderio costante
è il carburante. L'azione quotidiana è il fuoco. Il termine “continuo” è
importante, come lo è la parola “meta”. Senza queste due funzioni operative, i
desideri si disperdono, le azioni sono sfocate e non accade molto. Se sono messe
in atto insieme, qualsiasi cosa è realizzabile.
Se coltiviamo il nostro desiderio
di diventare focalizzati costantemente su di una meta particolare, come ad
esempio la realizzazione dell'unione divina, stiamo coltivando un tipo di
desiderio speciale. Si chiama “devozione”. La devozione è il flusso continuo di
desiderio verso un oggetto o un obiettivo. Noi tutti siamo familiari con il
concetto di devozione. E' la maniera con la quale spieghiamo il successo di
alcune persone: “Oh, lei è così devota al suo lavoro”. O delle grandi mistiche:
“Oh, lei è così devota a Dio”. Non è una coincidenza che devozione e grandezza
si trovino nel medesimo luogo. La prima conduce immancabilmente alla seconda.
La seconda non può avvenire senza la prima.
Qualunque possa essere il vostro
concetto di illuminazione, da qualsiasi tradizione o credo proveniate,
qualsiasi cosa vi ispiri nella direzione di una apertura spirituale,
coltivatela. E' il motore della pratica. E' ciò che consente di sostenere una
pratica spirituale quotidiana per il tempo necessario. La nostra esperienza
divina cresce mentre pratichiamo. Ed insieme ad essa cresce la nostra
devozione. Una crescita della devozione intensifica il nostro impegno verso la
pratica, ed una pratica più dedicata si assoggetta ad una esperienza più
divina, che a sua volta aumenta la devozione ulteriormente. In questo modo
progredisce – la devozione si arrende alla pratica...la quale si sottomette
all'esperienza divina...che si arrende a maggiore devozione...e così via. La
devozione sostenuta febbrilmente tramite ogni mezzo possibile, è la migliore
amica dell'aspirante spirituale. Non è sempre facile essere costantemente
consumati da “fame e sete” spirituale, ma ci pone sulla strada reale per
l'illuminazione. Una intensa devozione per la trasformazione della nostra vita
tramite le pratiche yoga ci assicura che ciò che deve essere fatto sarà
compiuto.
Parlando di ciò che deve essere
fatto, parliamo del prossimo passo – sviluppare l'abitudine di coltivare la
nostra profondità eterna silenziosa su base quotidiana. Parliamo della
meditazione.
Lezione 11 – Che cos’è lo Yoga? Cos’è la Religione?
Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 11:47
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 11:47
Yoga. Religione. Queste due parole evocano così tante
immagini, non è vero? Non sono tutte così chiare. E non sono tutte buone. Ora
non lasciamoci coinvolgere nelle manie dell’umanità. Teniamoci stretti ai
fondamentali. Poiché la pratica spirituale si vede meglio in termini di
fondamentali e spesso è annebbiata dalle colorazioni culturali di queste
semplici parole. Yoga significa “unire”. Religione significa “legare insieme”.
Hmmm..significati simili. Ma unire o legare insieme cosa? Ah..questa è
l’essenza di ciò. Noi siamo o sembriamo essere due cose che devono essere
rimesse insieme. Da un lato siamo nel mondo dello spazio e del tempo, un mondo
che percepiamo tramite i sensi. D’altra parte siamo osservatori del mondo,
qualcosa dietro a tutto questo, all’interno di tutto. Siamo coscienti.
Consapevoli. Siamo sia il soggetto (l’osservatore) che l’oggetto (l’osservato).
E queste due cose sono separate. Ma devono essere separate? Lo sono davvero? Lo
Yoga e la religione rispondono “No”. Così il processo di mettere insieme parte
da qui. Non importa cosa avete udito in passato, questo è il significato di
Yoga e Religione.
Ma perché la separazione all’inizio? Se queste due cose sono
una, perché ce ne sono due? Pensa a te stesso per un minuto. Chi sei? La
maggior parte di noi indicherebbe il
proprio corpo e direbbe “Questo sono io”. Tutti noi percepiamo qualcosa di più.
Ma il meglio che possiamo fare è di osservare il nostro corpo e dire “Questo
sono io. Questo è il mio corpo. Il mio nome è Joe Schmo. Posso pensare e
percepire e anche questo è parte di me.” Non suonerebbe un po’ strano se tu
dicessi a qualcuno: “Sono qualcosa oltre tutto quello che tu puoi vedere e
dietro tutto quello che penso e percepisco, sono consapevolezza?” Perché strano? Perché ci identifichiamo con
le percezioni del nostro corpo/mente e con questo mondo. Si tratta di
abitudine, una abitudine profonda e radicata biologicamente e
neurologicamente. Non solo questo.
Perché noi abitualmente imprimiamo il nostro senso del se’ nel nostro
corpo/mente, vediamo ciò che ci circonda fisicamente come separato da noi. Così
il mondo diventa straniero a se stesso. Tramite il processo di identificazione
delle percezioni, l’uno è diventato molti. Lo yoga e la religione operano per
nettare l’identificazione della consapevolezza che ha condotto l’uno a
diventare molti. Non stiamo dicendo che il mondo svanirà. Semplicemente verrà
visto per ciò che è realmente: un fluire dell’uno, il vero te. Allora diventerà
un posto molto più amichevole. Questo è il punto fondamentale: trovare felicità
nella nostra vita nel mondo. Sebbene la maggioranza continui a sterzare verso
le ombre dell’apparente separazione, non c’è necessità che proseguiamo a vedere
le cose in quel modo. Questa è la promessa dello yoga e della religione. Questa
è la promessa della pratica spirituale. E’ una buona promessa. Dipende da noi
realizzare la promessa dello yoga e della religione, utilizzando i mezzi
migliori che possiamo trovare. Detta unione non proviene da una comprensione
intellettuale della situazione, sebbene tale comprensione non faccia male. Essa
si riferisce al cambiamento profondo del nostro modo di funzionare sia
biologicamente che neurologicamente. Quindi muta la nostra esperienza. Da quel
punto in poi, i nostri pensieri, sentimenti ed azioni diventano pieni di amore
e scopo. Potremmo tutti utilizzare maggiormente queste caratteristiche. L’identificazione
gradualmente si dissolve e qualcosa di stupendo viene fuori da dentro di noi.
Lo yoga non è solo un processo mentale. E’ fisico, come potrà confermare
chiunque abbia partecipato ad una lezione di yoga. La pratica yoga opera su
molti livelli - fisico, mentale,
emotivo, neurologico – e nelle galassie di energia estatica interiore!
Il Processo di unione inizia facendo diretta esperienza con
il nostro sé interiore, la nostra consapevolezza. Una volta che abbiamo
stabilito un punto d'appoggio nella consapevolezza, possiamo procedere con
molte altre cose. Diventare consapevoli con regolarità della nostra
consapevolezza profonda è gradevole e porta pace. Inoltre può portare sollievo ad una vita febbrile ed
impegnata. Ciò avviene tramite la meditazione. Un tipo di meditazione molto
particolare che si chiama meditazione profonda. Questa sarà la prima pratica
avanzata di yoga che impareremo sulla strada dell’unione, sul sentiero di
unirci nuovamente a noi stessi. E’ un buon passo iniziale che porta un
risultato importante in cambio di un piccolo impegno quotidiano. “Impegno
quotidiano?” direte. Parleremo di questo prossimamente. Senza un impegno verso
uno sforzo quotidiano, sprechereste il vostro tempo qui e altrove.
Lezione 10 (Questa è la prima lezione) – Perché questa discussione?
Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 11:45
Ogni persona sa di essere speciale e che c’è qualcosa di più della nascita, della vita e della morte. Risuona da qualche parte nel nostro profondo. Trascorriamo la nostra vita, provando a raggiungere qualcosa di più elevato rispetto a ciò che siamo. Talvolta creiamo dei problemi. Talvolta progrediamo. Troppo spesso andiamo alla deriva e speriamo che qualcuno ci apra una porta. Se solo qualcuno l’aprisse, correremmo attraverso di essa. Non è vero?
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 11:45
Ogni persona sa di essere speciale e che c’è qualcosa di più della nascita, della vita e della morte. Risuona da qualche parte nel nostro profondo. Trascorriamo la nostra vita, provando a raggiungere qualcosa di più elevato rispetto a ciò che siamo. Talvolta creiamo dei problemi. Talvolta progrediamo. Troppo spesso andiamo alla deriva e speriamo che qualcuno ci apra una porta. Se solo qualcuno l’aprisse, correremmo attraverso di essa. Non è vero?
Questo è il primo passo cruciale: volere correre verso quel
qualcosa di più grande dentro di noi. Avere la volontà di farlo. Volerlo
ardentemente. Sono qui perché sono stato parte di queste persone volenterose
per molti anni, e so che ce ne devono essere altre. Intendo presentare alcune
metodologie, alcuni metodi che funzionano. Strumenti. Essi vengono portati alla
vostra attenzione. Il resto dipende da voi.
Parleremo di filosofia, ma non troppo. Parleremo
prevalentemente di pratiche di yoga, come funzionano, ciò che fanno, e come
metterle in pratica. E come possono amalgamarsi reciprocamente come per magia.
Ecco perché sentirete parlare spesso di “pratica integrata”. Non si tratta di
una nuova idea. Gli Yoga Sutra di
Patanjali presentano un sentiero composto da otto parti. La maggior parte delle
tradizioni si appoggia su di una parte o un’altra. Ciò è abbastanza naturale.
Quante sfere può lanciare in aria contemporaneamente una persona senza farle
cadere? Questo accade in tutte le cose. La pratica spirituale non è diversa.
Qui tratteremo molte vie interiori – sentieri che conducono al tuo essere
divino. A come aprire le porte interiori. Sei pronto per questo? Lo desideri?
Non tutti lo vogliono. Ma ognuno lo farà prima o poi. Infatti un po’ di pratica,
alimenta il fuoco dello struggimento divino. Proprio un po’ di pratica, apre la
porta sufficientemente da consentire al desiderio divino di sgorgare. Quindi ci
infiammiamo e vogliamo più pratiche e modalità di accesso interiori più
potenti. E’ una sorta di dipendenza – dipendenza divina. Confesso di essere
dipendente da questo insieme di pratiche spirituali. Si tratta di una spirale estatica che ci
porta fuori dalla nostra limitata
percezione terrena. Tutto sembrerà diverso, all’inizio solo un po’, e poi
proseguendo, sempre di più. Pertanto se non intendi diventare ispirato
divinamente o divinamente dipendente e meglio starne fuori – perché qui ci sono
gli strumenti migliori. Se riponi il tuo cuore e la tua mente in queste cose,
puoi farcela. In tutta onestà. Ed allora nessuna cosa sarà più la stessa.
Riderai e riderai quando vedrai com’è realmente. Questa discussione è per anime
sagge che sono pronte a fare ciò che è necessario per il tempo che serve. I
saggi dell’antichità erano meno impegnati di così? Naturalmente no. Ci
meravigliamo quando leggiamo le loro esperienze notevoli nelle Scritture.
Adesso è lo stesso. Otterrai dalle tue pratiche yoga ciò che investirai in
esse. E’ sempre stato così. Perché infastidirsi con tutto questo? Per essere
onesti, è il picco più alto che puoi avere. Il piacere è oltre qualsiasi cosa
terrena. Davvero. L’essenza dell’esperienza divina è una beatitudine sconvolgente
e senza fine ed una pace silenziosa che non può essere scossa. Sembra
contraddittorio, non è vero? Ma è così.
Non credete alla mie parole. Provate alcuni di questi metodi e vedete
voi stessi. Fate alcuni piccoli passi e troverete delle enormi aperture. Ciò
suppone che voi siate pronti e scegliate ogni giorno di continuare
ulteriormente. Ricordate, è la sola cosa che porteremo con noi quando lasceremo
la terra.
Alcune delle pratiche che discuteremo comprendono:
- La coltivazione del silenzio interiore permanente tramite la meditazione profonda;
- L’apertura dei nervi sottili tramite il pranayama (controllo del respiro);
- La stimolazione dell’energia divina tramite posture fisiche avanzate e manovre specifiche.
- La coltivazione di condotta e desiderio divini;
- La coltivazione dell’energia sessuale per uno scopo nuovo;
- La coltivazione della consapevolezza del silenzio interiore verso l’esterno tramite metodologie potenti.
Alcune di queste pratiche vi sembreranno familiari. Altre vi
sembreranno radicali. Applicate insieme
in modi particolari, esse compongono un potente sistema yoga. Questi strumenti
sono troppo utili per rimanere riservati a pochi. Appartengono ai molti. Così
lasciatevi andare. Se anelate alla conoscenza della trasformazione spirituale
dell’uomo, ne siete degni, e siete arrivati nel posto giusto.
Il guru è in te.
Indice delle Lezioni
1-9 (Non utilizzate)
10 Perchè questa discussione?
11 Cos'è lo Yoga? Cos'è la Religione?
12 L'ingrediente essenziale: il desiderio
13 La meditazione - Risvegliare il seme del silenzio
14 Meditazione Domanda e Risposta: Non accade molto durante la meditazione
15 Meditazione Domanda e Risposta: Irrequietezza durante la meditazione
16 Meditazione Domanda e Risposta: Beatitudine
17 Meditazione Domanda e Risposta: Ero addormentato durante la meditazione?
18 Meditazione Domanda e Risposta: Trovare il tempo per la meditazione
19 Meditazione Domanda & Risposta: Quale tradizione seguire?
20 Meditazione Domanda e Risposta: Illuminazione senza Dio?
21 Meditazione Domanda e Risposta: Oggetti di meditazione
22 Meditazione Domanda e Risposta: La qualità vibratoria del mantra
23 Lezione 23 - Meditazione: Domanda e Risposta - Guardare l'orologio
24 Lezione 24 - Meditazione: Domanda e Risposta - La meditazione cura le malattie?
25 Lezione 25 - Meditazione: Domanda e Risposta - Gli effetti della Meditazione in situazioni molto stressanti
26 (Non utilizzata)
27 Lezione 27 - Meditazione: Domanda e Risposta - Localizzazione del mantra durante la meditazione
28 Lezione 28 - Meditazione : Domanda e Risposta - Diventerò un debole con la meditazione?
29 Lezione 29 - Meditazione Domanda e Risposta: Alcol, tabacco e droghe
30 Lezione 30 - Meditazione: Domanda e Risposta - Alimentazione
31 Lezione 31 - Meditazione Domanda e Risposta - Assaporare i grandi spazi all'aperto
32 (Non utilizzata)
33 Lezione 33 - Meditazione Domanda e Risposta - Un nuovo modo di sedersi in meditazione
34 Lezione 34 - Meditazione Domanda e Risposta - La meditazione ed i problemi del mondo
35 Lezione 35 - Meditazione Domanda e Risposta - Le pietre miliari dell'illuminazione
36 Lezione 36 - Meditazione Domanda e Risposta - La quinta dimensione
37 Lezione 37 - Meditazione Domanda e Risposta – La meditazione di gruppo
38 Lezione-38 Qual'è la tua linea del tempo
39 Lezione 39 - Pranayama Coltivare il suolo del sistema nervoso
40 (non utilizzata)
41 Lezione 41: Il Pranayama - La respirazione spinale
42 Lezione 42 - Il Pranayama domanda e risposta - E' naturale?
43 Lezione 43 - Il Pranayama domanda e risposta – Il rapporto con la meditazione
44 Lezione 44 - Pranayama Domanda e Risposta: Trovare il nervo spinale
45 Lezione 45: La respirazione è rallentata durante il Pranayama
46 Lezione 46: In quale direzione è il su nella respirazione spinale?
47 Chakra?
48 Pranayama e salute
10 Perchè questa discussione?
11 Cos'è lo Yoga? Cos'è la Religione?
12 L'ingrediente essenziale: il desiderio
13 La meditazione - Risvegliare il seme del silenzio
14 Meditazione Domanda e Risposta: Non accade molto durante la meditazione
15 Meditazione Domanda e Risposta: Irrequietezza durante la meditazione
16 Meditazione Domanda e Risposta: Beatitudine
17 Meditazione Domanda e Risposta: Ero addormentato durante la meditazione?
18 Meditazione Domanda e Risposta: Trovare il tempo per la meditazione
19 Meditazione Domanda & Risposta: Quale tradizione seguire?
20 Meditazione Domanda e Risposta: Illuminazione senza Dio?
21 Meditazione Domanda e Risposta: Oggetti di meditazione
22 Meditazione Domanda e Risposta: La qualità vibratoria del mantra
23 Lezione 23 - Meditazione: Domanda e Risposta - Guardare l'orologio
24 Lezione 24 - Meditazione: Domanda e Risposta - La meditazione cura le malattie?
25 Lezione 25 - Meditazione: Domanda e Risposta - Gli effetti della Meditazione in situazioni molto stressanti
26 (Non utilizzata)
27 Lezione 27 - Meditazione: Domanda e Risposta - Localizzazione del mantra durante la meditazione
28 Lezione 28 - Meditazione : Domanda e Risposta - Diventerò un debole con la meditazione?
29 Lezione 29 - Meditazione Domanda e Risposta: Alcol, tabacco e droghe
30 Lezione 30 - Meditazione: Domanda e Risposta - Alimentazione
31 Lezione 31 - Meditazione Domanda e Risposta - Assaporare i grandi spazi all'aperto
32 (Non utilizzata)
33 Lezione 33 - Meditazione Domanda e Risposta - Un nuovo modo di sedersi in meditazione
34 Lezione 34 - Meditazione Domanda e Risposta - La meditazione ed i problemi del mondo
35 Lezione 35 - Meditazione Domanda e Risposta - Le pietre miliari dell'illuminazione
36 Lezione 36 - Meditazione Domanda e Risposta - La quinta dimensione
37 Lezione 37 - Meditazione Domanda e Risposta – La meditazione di gruppo
38 Lezione-38 Qual'è la tua linea del tempo
39 Lezione 39 - Pranayama Coltivare il suolo del sistema nervoso
40 (non utilizzata)
41 Lezione 41: Il Pranayama - La respirazione spinale
42 Lezione 42 - Il Pranayama domanda e risposta - E' naturale?
43 Lezione 43 - Il Pranayama domanda e risposta – Il rapporto con la meditazione
44 Lezione 44 - Pranayama Domanda e Risposta: Trovare il nervo spinale
45 Lezione 45: La respirazione è rallentata durante il Pranayama
46 Lezione 46: In quale direzione è il su nella respirazione spinale?
47 Chakra?
48 Pranayama e salute
Introduzione
Pratiche Avanzate di Yoga
Lezioni Semplici per una Vita Estatica
Benvenuti nel blog “Pratiche Avanzate di Yoga” (in inglese AYP
acronimo di Advanced Yoga Practices). Qui pubblicheremo, man mano che verrano tradotte, le quasi 500 lezioni, facili da mettere in
pratica, che sono state postate sin dal 2003 nel popolare gruppo Yahoo “Advanced
Yoga Practices – AYP Main Lessons and Tantra”
http://groups.yahoo.com/group/AdvancedYogaPractices/
Unisciti alle migliaia di persone che stanno utilizzando
questi insegnamenti e comincia ad incorporare nella tua vita quotidiana le
potenti pratiche avanzate di yoga, in una maniera pragmatica, sicura ed
orientata ai risultati. Le tecniche agiscono direttamente tramite il cuore, la
mente, il corpo, il respiro e la sessualità. Le pratiche che vengono insegnate
nelle lezioni, comprendono:
·
la meditazione profonda mediante l’uso di un efficace
mantra universale;
·
metodi avanzati di pranayama respirazione spinale;
·
samyama;
·
auto-indagine (self-inquiry)
·
una integrazione di tecniche di hatha, kundalini
e tantra;
tutto ciò mira a coltivare
in maniera stabile una costante pace interiore e
l'illuminazione, attraverso la pratica quotidiana.
Ogni persona è incoraggiata a
procedere alla propria velocità nell’applicare
nuove pratiche. Nelle lezioni è dedicata molta attenzione alla necessità
di sviluppare la capacità di auto regolamentarsi, con l’obiettivo di assistere
ogni praticante nel diventare auto- sufficiente nello yoga.
Ogni individuo è responsabile del
proprio progresso spirituale e dei metodi utilizzati. Ciò che farete con le
informazioni ivi contenute, è la vostra chiamata.
Le Domande & Risposte incluse
come parte integrante delle lezioni, forniscono nuove tecniche ed offrono
suggerimenti su come personalizzare la
pratica quotidiana. Inoltre a questo link http://www.aypsite.org/Testimonials.html
potrete leggere i feedback in inglese sulle lezioni, forniti
dai lettori.
L’autore, Yogani, è uno scienziato americano dello spirito.
Ha molti anni di esperienza nella fusione di uno stile di vita moderno con
potenti metodi yoga. Qui il focus è incentrato nel rivelare pratiche che
funzionano, non nel promuovere una visione settaria. Tutti sono invitati a
partecipare, indipendentemente dal proprio background o dal livello di abilità nello yoga. Queste
lezioni possono essere utilizzate come un insegnamento a sè stante oppure come
materiale sul quale riflettere a supporto di altri sentieri spirituali.
Le lezioni cominciano con “Perché questa discussione?”.
Questo è il punto migliore dove cominciare. Non manca alcuna lezione
precedente.
Diritti d’autore: Tutti gli scritti online di Yogani sono
protetti da Copyright – Diritto d’autore. Campioni di lezioni possono essere
citate, copiate, stampate, linkate o condivise gratuitamente con chiunque. In
questi casi, per favore inserite un link a questo blog ed al sito http://www.aypsite.org
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viene citato.
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- Il forum di supporto, in lingua inglese: http://www.aypsite.org/forum/
Ti auguriamo di trovare utili le lezioni e gli scritti AYP,
mentre viaggi lungo il sentiero che hai scelto. Pratica con saggezza e gioisci.
Nota del traduttore:
Le traduzioni delle lezioni rappresentano quanto di meglio
riesca a fare, nei ritagli di tempo, con una conoscenza dell’inglese valutata “upper intermediate”.
Se avete una conoscenza medio/alta della lingua inglese e
desiderate partecipare all’opera di traduzione, siete benvenuti!
Per favore contattatemi al seguente indirizzo e-mail: ilvortice11@gmail.com
grazie
mario
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