Le lezioni in lingua originale sono disponibili al seguente link:
http://www.aypsite.org/MainDirectory.html

venerdì 31 maggio 2013

Lezione 19 - Meditazione Domanda & Risposta: Quale tradizione seguire?

Da: Yogani
Data: Venerdi 28 Novembre 2003 ore 18:08

Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"


D: Da cinque anni sto praticando yoga ed un tipo diverso di meditazione, e sono incerto su come procedere. La tua meditazione è molto buona. L'ho sperimentato immediatamente.  Non dovrei nemmeno essere qui, poichè la tradizione che seguo, proibisce di apprendere delle pratiche esterne ad essa. Cosa devo fare?

R: Come citato nell'Introduzione, questa discussione non promuove alcuna visione settaria. Ne' si oppone alle tradizioni che possono aderire agli insegnamenti di un individuo specifico o di un lignaggio di insegnanti. Ogni cosa ha un suo scopo. Spetta ad ogni individuo soppesare i pro ed i contro dei diversi approcci e scegliere attentamente un percorso che prometta di portare i migliori risultati. Ognuno è diverso. Al tempo stesso ognuno ha il medesimo potenziale, poichè  siamo tutti filati mediante lo stesso filo divino – pura e silenziosa beatitudine della coscienza. Se siamo in contatto quotidianamente con tale coscienza e continuiamo a coltivarla tramite strumenti sempre più potenti, non possiamo fallire.

Se la tua via ti sta servendo bene, rimani con essa, Se ti senti appagato nel tempo, sei nel posto giusto. Tuttavia se la tradizione che segui ti sta servendo piuttosto bene, ma sembra essere carente sotto qualche aspetto, trova il coraggio e la flessibilità di provare a riempire ciò che manca. Infine, sei tu che schiuderai una coscienza di beatitudine tramite i tuoi sforzi, la devozione e l'applicazione delle pratiche più complete che puoi trovare. Questo punto di vista può avversare le tradizioni che sostengono che non possiamo ottenere la salvezza  con dei mezzi che non siano i loro. Forse è così, ma un tale approccio chiude la porta ad ulteriore indagine ed investigazione scientifica delle pratiche di trasformazione spirituale umana. I metodi della scienza occidentale possono offrire molto a questo riguardo -- approcci altamente integrati e collaborativi per la scoperta e l'applicazione della conoscenza. Il successo della scienza occidentale in molti campi è stato stupefacente. E' il momento che questo metodi di sviluppo della conoscenza siano applicati nell'ambito della conoscenza spirituale.
Questa discussione è il risultato di una indagine aperta nel campo di molte pratiche avanzate di yoga, per un lungo periodo di tempo.I frutti di questo viaggio hanno dato origine ad un sistema integrato di pratiche. Se qui c'è qualcosa che contribuisce a migliorare il tuo progresso, va bene. Se, allo stesso tempo, crea frizione con la tradizione che segui, dovrai risolverlo da solo. In ultima analisi la riposta è in te. Segui il tuo cuore. Un conflitto potenziale non è una cosa brutta. Metterà alla prova la tua determinazione e ti aiuterà a condurti alla verità.

Le tradizioni spirituali venerabili sono di gran valore. Tuttavia i tempi stanno cambiando, ed oggi stiamo assistendo alla nascita di approcci più aperti, per la disamina e l'applicazione della conoscenza spirituale che ben si adattano a praticanti spirituali saggi.  In definitiva, ciò avrà degli effetti profondi su tutta l'umanità. Il cambiamento è nell'aria ed è una cosa buona.

Il guru è in te.


Nota: Per istruzioni dettagliate sulla meditazione profonda, vedi AYP Deep Meditation book.

Link all'indice delle lezioni 

domenica 26 maggio 2013

Lezione 18 – Domanda e Risposta: Trovare il tempo per la meditazione


Da: Yogani
Data: Venerdi 28 Novembre 2003 ore 2:28



D: La meditazione è molto rilassante e intendo continuarla, ma sarà difficile per me riuscire a farla due volte al giorno. Viaggio molto e ho moglie e figli con i quali amo trascorrere il tempo quando sono a casa. Il tempo per la meditazione è breve. Qual è il tuo consiglio ?



R: Noi che abbiamo una famiglia, delle responsabilità, una vita impegnata abbiamo un vantaggio quando si tratta di utilizzare la meditazione, supponendo di avere il tempo di praticarla. Ciò accade in quanto l’evoluzione dell’illuminazione dipende dall’interazione regolare tra la coscienza e la vita di questo mondo. Come può essere conosciuta la vera natura del mondo, se non siamo presenti in esso, e non stabilizziamo nelle nostre attività quotidiane, il silenzio di beatitudine che sperimentiamo durante la meditazione?

Nessuno può dirti cosa sia più importante per te. Solo tu puoi saperlo. E’ completamente nelle tue mani, sempre una tua scelta. Ma hai una voce interiore che conosci. Qualcosa dentro di te ti chiama a sperimentare di più, sempre di più. Il seme vuole crescere in un albero forte con fiori profumati che fioriscono ovunque. Siamo tutti chiamati tramite quella corrente di evoluzione dentro di noi. Qualunque cosa possa accadere nella nostra vita, la corrente sarà là; è per ognuno, e facciamo un gran servizio a tutti quando decidiamo di coltivarla. Innanzi tutto favorendo il desiderio, e poi con le pratiche che fanno emergere con naturalezza la pace e la beatitudine che risiedono in noi.

Se consideriamo la scelta di continuare con la meditazione, arriviamo a delle considerazioni pratiche. Come trovare il tempo? E’ piuttosto terra a terra.  Come troviamo il tempo di lavarci i denti, lavarci, mangiare bene,  lavare i piatti, pagare i conti e buttare l’immondizia? Queste sono cose che facciamo perché sappiamo che devono essere fatte. Le facciamo perché sappiamo che se non le facciamo la vita diventa un caos, una baraonda e ci sentiamo male. Potremmo riuscire a non fare qualcuna di queste attività per un po’, ma alla fine ci metteremmo in pari. Le persone che meditano regolarmente, da un po’ di tempo, sviluppano una prospettiva simile  relativamente alla meditazione. Sanno che devono prendersene cura o non otterranno i risultati desiderati e la vita non sarà tutto quello che può essere.  Relativamente alla meditazione, giungono alla medesima conclusione di lavarsi i denti, lavarsi e buttare l’immondizia. Così trasformano la meditazione in una abitudine. Cosa facciamo quando accadono degli eventi che sembrano rendere impossibile l’effettuazione della normale meditazione? Sei in aereo alle 17,00 e manca ancora un’ora per arrivare a casa. Non c’è da pensarci troppo. Medita in aereo. E come si fa’ con il rumore, con le virate dell’aereo e le turbolenze? Niente di ciò è importante. Durante la meditazione trattate tutti i disturbi come gestite ogni deviazione dal mantra. Semplicemente torni a ripetere il mantra come quando ti rendi conto che non lo stai ripetendo perché ti sei perso in pensieri, rumori, movimenti del corpo, ciò che ti circonda o qualsiasi altra cosa. Non è difficile meditare in aereo, treno, auto (non meditare mentre guidi!), sale di attesa, praticamente ovunque non sia richiesto di interagire con gli altri. Naturalmente casa tua è il luogo migliore per la pratica regolare della meditazione. Ma in caso di necessità, al tempo stabilito, se c’è una opportunità, coglila.

Se è impossibile meditare all’ora consueta, considera l’opportunità di farlo prima o dopo. Tuttavia non prendere l’abitudine di meditare proprio prima di andare a letto. E’ meglio che non meditare del tutto, ma è meglio immergerci nelle attività dopo la meditazione. Il processo di purificazione e integrazione della consapevolezza nel sistema nervoso, si realizza meglio durante l’attività piuttosto che durante il sonno. Infatti meditare proprio prima di dormire può tenerti sveglio per un po’.  Provalo eventualmente qualche volta e verifica come va. Supponi di arrivare a casa da lavoro e di dovere uscire con gli amici in mezz’ora. E’ il tempo della meditazione  e generalmente trascorreresti più tempo a casa prima di uscire. Ma questa volta non funziona. Cosa fai?  Siediti e medita per cinque, dieci o quindici minuti – ovvero per il tempo che puoi dedicare. Prendi il tempo che puoi e utilizzalo al meglio, concedendoti il tempo adeguato per riposarti dopo la meditazione e quindi essere pronto per l’appuntamento. Ci sono centinaia di modi di comprimere la meditazione. Ma non fare di questa “compressione di tempi” una abitudine quotidiana. Se pianifichi in anticipo, sarai puntuale con la tua pratica la maggior parte delle volte. Quando qualcosa va’ storto, puoi comunque  immergerti alcune volte nella pura beatitudine della coscienza. Ti aiuta a coltivare costantemente la tua abitudine meditativa e ti offre un’infusione di pace e beatitudine. Ogni piccolo frammento di meditazione è un grande passo avanti. Il tuo successo sarà nel volerlo e nel fare del tuo meglio per attuarlo ogni giorno. Se lo farai, accrescerà la tua vita attiva e piena. E’ una delle cose migliori che puoi fare per la tua famiglia. Alla lunga agirà come una magia invisibile nella vita dei tuoi familiari ed i risultati esteriori saranno molto evidenti.


Il guru è in te. 

Link all'indice delle lezioni 

Lezione 17 – Domanda e Risposta: Ero addormentato durante la meditazione?


Da: Yogani
Data: Martedi 25 Novembre 2003 ore 0:12


D: Penso di essermi addormentato durante la meditazione, sebbene non mi sembra  di avere perso consapevolezza. Sembrava che fossi sveglio, ma privo del senso del tempo o di altro. Poi mi sono reso conto che la testa era sul petto e ho guardato l’orologio. Erano trascorsi trenta minuti. Mi sentivo un po’ barcollante, instabile e non me la sentivo di alzarmi, così mi sono sdraiato per un pochino. Poi mi sono sentito bene. Ero addormentato?



R: Nessuna esperienza sensoriale, nessun mantra, nessun pensiero, ma conscio interiormente – eri addormentato? Probabilmente no. Talvolta la meditazione produce una condizione simile al sonno, come quella che hai descritto, ma i parametri fisiologici sono diversi. Il metabolismo rallenta maggiormente che nel sonno.  Il battito cardiaco e la respirazione sono molto più lenti che nel sonno, quasi si fermano. Il corpo e la mente raggiungono uno stato di completo silenzio, sebbene si rimanga svegli. Durante la meditazione il livello di riposo è più profondo che nel sonno. Si tratta di un riposo diverso che rimuove le impurità, le ostruzioni alla consapevolezza che il sonno non può raggiungere. Tuttavia la meditazione non è un sostituto del sonno che ha le proprie dinamiche nel ciclo quotidiano di ringiovanimento.

Le persone che meditano  per anni possono avere meno necessità di dormire, a seguito della purezza accumulata nel loro sistema nervoso. Non è che la meditazione rimpiazzi il sonno. Significa che il corpo e la mente si sono gradualmente purificati nel tempo, ed il corpo necessita una minore purificazione durante il suo ciclo di sonno quotidiano. 

E’ la purezza che emerge a lungo termine dalla meditazione e dalle altre pratiche avanzate di Yoga che generalmente riducono la necessità di riposo. Nel tempo la consapevolezza rimane presente per ventiquattro ore al giorno. Quindi le attività quotidiane, i sogni ed il sonno profondo sono come un film proiettato sullo schermo della nostra consapevolezza silenziosa ed estatica. In questa condizione non siamo più addormentati. Questo è il tipo di libertà e felicità che ognuno è in grado di ottenere naturalmente – un nostro inalienabile diritto di nascita.

Hai fatto bene a sdraiarti al termine della meditazione finchè non ti sei sentito di alzarti in uno stato di chiarezza. Questa è un’altra circostanza nella quale è richiesto un riposo extra dopo la meditazione. Una notevole purificazione è avvenuta durante la meditazione. Possono avvenire molti diversi tipi di esperienze durante la meditazione che spaziano dal sublime al ridicolo. Fa tutto parte del medesimo processo di pensare al mantra con semplicità e lasciare che operi. Quindi avviene la purificazione. Permettiamo che accada. Poi, quando ne siamo consapevoli, torniamo al mantra e permettiamo che la mente si immerga nuovamente. Questo procedimento, effettuato due volte al giorno per venti minuti ciascuna, trasformerà gradualmente la tua vita nella beatitudine. Ricordati di considerare qualsiasi esperienza accada, anche quando non ripeti il mantra, come parte del tuo tempo di meditazione. Ogniqualvolta accada qualcosa di simile e tu superi il tempo stabilito per la meditazione, assicurati di dedicare il tempo appropriato per riposare al termine della sessione di meditazione. Se mantieni equilibrata la tua meditazione con la giusta quantità di riposo al termine della stessa, ti alzerai sentendoti ristorato e pronto per l’attività.



Il guru è in te. 

Lezione 16 – Domanda e Risposta: Beatitudine


Da: Yogani
Data: Domenica 23 Novembre 2003 ore 2:42


D: fin da quando ho iniziato a meditare, sono stato riempito di beatitudine. Mi siedo e penso I AM alcune volte ed entro in un silenzio interiore frizzante. Sono scomparso per 10 minuti ieri, prima di rendermene conto. Ho pensato I AM ed ero entrato nuovamente nella beatitudine. Provo un tale sentimento di gratitudine. Il mio background è di devota cattolica ed è stato difficile per me  relazionarmi con le tradizioni orientali, sebbene io abbia intuito che là c'è molto valore. Questo sembra un approccio meraviglioso - un ponte. Mi sento più vicina a Cristo. È tutto vero?



R:  mentre cresce la nostra esperienza e si stabilizza su un piano superiore, e poi continua a crescere con la pratica, senza cessare di espandersi, abbiamo la risposta alla domanda: è tutto vero? La risposta è dentro di te. Questa è la verità della vita spirituale - mentre pratichiamo e ci apriamo dall'interno, l'esperienza diventa auto-legittimante. Non devi andare altrove per trovarla, per provarlo a te stessa. Una volta che lo sappiamo, la nostra vita diventa un viaggio gioioso e senza fine alla scoperta di se'. A queste condizioni, la vita umana si trasforma gradualmente in un caleidoscopio di beatitudine. Gesù disse: "cercate prima il regno di Dio all'interno, tutto il resto vi sarà aggiunto." La beatitudine è un nostro diritto di nascita, la nostra vera natura. È tempo di fare un passo avanti e rivendicarla tramite il risveglio delle abilità naturali con le quali siamo nati. Per la maggior parte di noi si tratta di un lungo viaggio. C'è voluto molto tempo perché diventassimo  bloccati così completamente relativamente alla nostra vera natura. È ragionevole che ci voglia un po' di tempo per aprirci nuovamente, anche con gli strumenti migliori. A volte sperimenteremo una chiara visione della beatitudine zampillante dentro di noi. In altri momenti, ci sentiremo bloccati, o come se fossimo alesati dall'interno mentre proseguiamo con le nostre meditazioni quotidiane. Il processo si schiuderà in diversi modi. Nel tempo la beatitudine predominerà, e noi vedremo il mondo come non  l'abbiamo mai visto prima. Vedremo la beatitudine zampillare ovunque, costantemente. Un tubo non può restare sporco per sempre se lo nettiamo quotidianamente con l'acqua pura della consapevolezza. Così, mentre la beatitudine che percepisci è un tesoro ed è certamente reale, tieni a mente che mentre la tua meditazione prosegue, ci saranno cicli di esperienza. A volte ti sentirai nello stesso modo di quando hai scritto relativamente alla beatitudine provata. Altre volte potrai non sentirti così beata, mentre è in corso una pulizia profonda. Ci potranno addirittura essere dei periodi dove ti sentirai bloccata in un plateau di esperienza. Continua a meditare ogni giorno, a prescindere. Alla lunga ciò che conta è la tua pratica quotidiana. Indipendentemente da ciò che può essere l'esperienza, se la nostra pratica è corretta e costante, alla fine avremo i risultati. In relazione al tuo viaggio, sperimenterai molte emozioni: meraviglia, stupore, gratitudine, impazienza, noia, rabbia, frustrazione, dolore... Qualunque siano i sentimenti, utilizzali per raddoppiare il tuo impegno verso la pratica. Se puoi trasformare i tuoi sentimenti, qualunque siano, in un desiderio incessante di effettuare la tua pratica quotidiana, allora non puoi fallire. Poiché sei devota. E quelli che sono fermamente devoti hanno sempre successo, prima o dopo. Il tuo desiderio sarà sempre l'ingrediente essenziale. Coltivalo bene.


Il guru è in te.

Lezione 15 – Domanda e Risposta: Irrequietezza durante la meditazione


Da: Yogani
Data: Mercoledi 19 Novembre 2003 Ore 1,01


D: fin dal principio, ho sperimentato una piacevole calma e serenità per alcuni giorni. Poi ho iniziato a sentirmi irrequieto durante la meditazione e irritabile durante il giorno. Cosa sta accadendo?



R:  sebbene la pulizia del sistema nervoso tramite la meditazione sembri un processo abbastanza semplice, è piuttosto delicato. La procedura che utilizziamo è facile - semplicemente pensiamo al mantra, successivamente ci rendiamo conto di averlo tralasciato, quindi con semplicità torniamo ad esso senza tentare di mantenerlo chiaro o poco chiaro... E così via per 20 minuti due volte al giorno. Ma non lasciatevi ingannare dalla semplicità. Non prendetela con leggerezza. Questa è una pratica avanzata e potente. Stiamo facilitando il rilascio naturale di vite di ostruzioni dal profondo di noi stessi. Questi sono tensioni e stress incorporati nel nostro sistema nervoso che restringono la nostra visione della verità dentro ed intorno a noi. Siamo nati con alcune di queste restrizioni. Ne abbiamo aggiunte altre in questa vita. Tutto questo viene rilasciato a poco a poco durante la meditazione. Si tratta di una grande impresa con profondi risultati. Se il processo di purificazione è un pochino fuori equilibrio, può esserci un po' di disagio - Irrequietezza. Irritabilità.  Sensazioni fisiche sgradevoli. Agitazione. Pensieri sgradevoli. Cose di questo tipo. Fortunatamente ci sono dei modi per equilibrare il processo di meditazione, nel caso ci sia qualche tipo di disagio. La prima cosa da fare è prendere un tempo abbondante per uscire dalla meditazione. Ricorda che durante la meditazione avviene un processo di purificazione interiore. A te può sembrare che non stia accadendo molto, ma se tu salti su dalla meditazione senza prima riposare, puoi sentirti irritabile per un po' di tempo dopo - forse persino per tutto il giorno. Non sfogarlo sui tuoi cari, amici e colleghi. Vedilo per quello che è -uno squilibrio nella tua pratica. Prenditi sempre almeno alcuni minuti per non fare nulla con gli occhi chiusi (in relax, senza pensare al mantra) al termine della meditazione. Ciò consente di rilasciare lo stress e le tensioni dal sistema nervoso durante la meditazione affinché si disperdano innocuamente. Quindi quando ti alzerai, ti sentirai leggero e riposato. Se ciò non accade, probabilmente non ti sei riposato abbastanza a lungo. Così al termine riposa tanto a lungo quanto necessario per consentirti una transizione tranquilla dalla meditazione all'attività. Potrai anche desiderare di sdraiarti un pochino al termine della meditazione. Ogni persona è diversa. Scopri ciò che è meglio per te quando termini la meditazione. Alcune persone rispondono molto velocemente alla meditazione. Basta poco per fare molto. Questa è una cosa buona, così se tu sei uno di questi, sei benedetto, ma devi stare attento a bilanciare la tua routine affinché non ti senta a disagio a causa dell'alto tasso di purificazione interiore che avviene. Se sdraiarsi e riposare per un po' dopo i 20 minuti di meditazione non risolve le cose, allora può essere necessario accorciare il tempo della meditazione a 15 minuti. Se c'è ancora disagio, provate con 10 minuti. Trovate il vostro equilibrio. E prendete sempre il vostro tempo per uscire dalla meditazione. Talvolta il disagio fisico può avvenire durante la meditazione. Di solito questo è un sintomo della rilascio di ostruzioni nel sistema nervoso. Se ciò interferisce con il processo semplice della meditazione, allora fate una pausa dal mantra e fate sì che l'attenzione si  sposti verso il disagio fisico. Semplicemente rimanete con esso per un pochino. Generalmente questo atteggiamento dissolverà il disagio naturalmente. Quando ciò accade, ritornate alla mantra e continuate la vostra meditazione fino a che il tempo è terminato. Contate come parte del vostro tempo di meditazione, il tempo trascorso nel porre attenzione al disagio fisico. Se la sensazione non si dissolve, sdraiatevi per po', finché la sensazione si placa. È una cosa buona. Una grande ostruzione se ne sta andando. Lasciatela andare con semplicità e naturalezza. La medesima procedura si applica se siete sopraffatti da una serie continua di pensieri soverchianti, i quali possono o non possono essere accompagnati da sensazioni fisiche. Se non riuscite a tornare con facilità al mantra, semplicemente rimanete con i pensieri finché non si diradano abbastanza da consentirvi di tornare al mantra nuovamente. Ricordate che la meditazione non è un combattimento con l'attività fisica o mentale che possiamo avere. Tutti questi sono sintomi del rilascio di ostruzioni dalla profondità del nostro sistema nervoso. E noi semplicemente  li lasciamo andare. Il nostro compito è di seguire la semplice procedura di pensare il mantra e permettere al processo di purificazione interiore di accadere. Questa non è una guerra a livello della mente conscia. Non puoi mai vincere in quel modo. Stiamo lavorando dall'interno, dal di dentro e oltre la mente subconscia. Per fare ciò, dobbiamo permettere che l'abilità naturale della mente ci porti all'interno. Così impariamo a pensare al mantra con semplicità e lasciarlo andare all'interno. La meditazione è il mezzo più efficace di operare profondamente all'interno della mente subconscia e ripulirla. Tramite la meditazione noi andiamo con facilità oltre la mente subconscia per giungere alla consapevolezza sottostante, la fonte di tutto ciò che è vero ed evolutivo. È la nostra consapevolezza che rimuove le ostruzioni interiori, se le diamo l'opportunità tramite la meditazione. Nel tempo, mentre le ostruzioni vengono rimosse, troviamo sempre più un silenzio pacifico nella nostra vita quotidiana. Ciò rappresenta l'alba dell'illuminazione, il nostro stato naturale. Così continuiamo a pulire la finestra del nostro sistema nervoso quotidianamente. 


Il guru è in te.

Lezione 14 – Domanda e Risposta: Non accade molto durante la meditazione


Da: Yogani
Data: Martedi 18 Novembre 2003 ore  0:56

D: (Nota del traduttore: Domanda) Ti ringrazio per le istruzioni sulla meditazione. Tuttavia non sembra funzionare con me. Ripeto il mantra e non accade molto. Vago nei miei pensieri di ogni giorno e poi torno al mantra quando mi ricordo, come ci hai detto, e continuo così per venti minuti. E’ piuttosto noioso. Forse non sono adatto per questo metodo?

R: (Nota del traduttore: Risposta) Il nostro sistema nervoso è cablato per l’esperienza del silenzio beato. In verità, noi siamo creati per questo. Nessun essere umano fa eccezione. Comunque, ogni sistema nervoso contiene delle ostruzioni che hanno necessità di essere liberate e risciaquate. – vite durante le quali abbiamo accumulato impurità che bloccano la manifestazione nel mondo del nostro stato naturale. Le pratiche yoga si curano della rimozione di queste ostruzioni. Lo yoga è un processo di pulizia. Tale pulizia porta l’unione della nostra natura interiore ed esteriore. Durante la meditazione, sappiamo che il processo è operativo quando perdiamo il mantra e più tardi ci ritroviamo in altri pensieri. Il fatto che ci siano questi altri pensieri durante il processo della meditazione, sono un segnale che qualcosa è stato liberato. Riconoscendo ciò, torniamo al mantra e continuiamo il processo. E' importante rendere semplice il mantra, senza attaccarsi ad una pronuncia mentale chiara, senza aggrapparsi ad una pronuncia mentale poco chiara, ma lasciarlo venire fuori con semplicità. Se sviluppiamo questa abitudine con semplicità, la mente si stabilirà nel silenzio con naturalezza. Stiamo facilitando un processo naturale della nostra mente. Fino ad oggi, tutti i nostri pensieri consci si sono manifestati all'esterno nella mente e nel mondo. Il mantra I AM  ci conduce all'interno nella de-manifestazione, verso la fonte dei nostri pensieri, la nostra fonte, pura coscienza, consapevolezza illimitata. Ma non viene sempre sperimentata in queste modalità gloriose. Spesso perdiamo il mantra, abbiamo del tempo gradevole nel quale non c'è mantra e non ci sono pensieri, poi torniamo ad essere consapevoli dei pensieri nuovamente e quindi ritorniamo al mantra. Il processo di purificazione procede. Questa è la meditazione perfetta. Questa è l'abitudine che intendiamo coltivare nella meditazione ogni giorno, perchè ci condurrà all'infinito. La procedura è molto specifica e in un dato giorno potresti o non potresti percepire una espansione interiore. Vedi?  In un certo senso è come scavare alla ricerca di un tesoro. Per scavare bene bisogna muovere la terra in un certo modo, affinchè possiamo giungere alla cassa piena d'oro che ci aspetta. L'azione di scavare in se stessa può non assomigliare  ad una cassa piena d'oro. Nondimeno solo scavando si giunge all'oro. Per quanto riguarda la meditazione, la buona notizia è che saremo in grado di intravedere spesso l'oro mentre saremo impegnati a scavare, nonché anche quando non stiamo scavando durante le nostre attività quotidiane. La nostra sperimentazione dell'oro si accresce gradualmente nel tempo, man mano che pratichiamo la meditazione quotidianamente. Poi un giorno, ci rendiamo conto che noi siamo oro. Siamo stati perseveranti per lungo tempo e tutto è cambiato. Dal primo giorno cominciamo a vedere il mondo diversamente, poiché tramite il processo di purificazione interiore stiamo diventando quello che è alla base del mondo. Lo siamo stati fin dall'inizio. Tramite lo yoga purifichiamo la finestra del nostro sistema nervoso. E sviluppiamo una chiara percezione che questa è la verità. Ecco chi siamo. Si va svelando il mistero della vita. Siamo ciò che sta alla base di tutto. Noi siamo eterna beatitudine!

Così attaccati ad essa. Soffia continuamente sul fuoco del tuo desiderio di conoscere la verità dentro di te. Questo ti permetterà di proseguire. Lungo la via, riceverai dei feedback positivi da dentro di te. Mentre la tua esperienza si approfondirà, non vorrai smettere di facilitare questa abilità naturale che hai di entrare in te, perchè  è il tuo se' che si sta svelando. Sarai ad auto-propulsione. Nel tempo aggiungeremo altre pratiche yoga avanzate che aumenteranno significativamente il potere della meditazione. Se un robusto tubo da giardino non riesce a rimuovere tutta la sporcizia, abbiamo la possibilità di collegare il tubo flessibile ad una idropulitrice.


Il guru è in te.

Link all'indice delle lezioni 

Lezione 13 – La meditazione – Risvegliare il seme del silenzio


Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 0:08


La tua mente ha l'abilità naturale di stare tranquilla. Quando si acquieta, sei in contatto con il tuo genio. Albert Einstein ha detto che le idee che lo hanno condotto alla teoria della relatività, gli sono venute durante momenti di quieta riflessione. Sonate e sinfonie risuonavano nelle estensioni silenziose della mente di Mozart. Tutto ciò che doveva fare, era di trascriverle. Sappiamo che Isaac Newton ha scoperto la legge del movimento e della gravità mentre si rilassava sotto un albero di mele. Nessuno sa se veramente gli sia caduta in testa una mela, ma non c’è dubbio che la sua mente abbia prodotto  tesori di conoscenza, in uno stato di quiete.  Potremmo citare ulteriori esempi, ma avete colto il significato. Una mente in silenzio ha una grande creatività. Ma ciò non è tutto. Una mente in silenzio è colma di pace, beatitudine e salute ed irradia queste qualità dalla persona intorno a se’. Le persone che sanno come coltivare una mente quieta, non sono solo in contatto con la loro creatività interiore, ma emanano anche una giovinezza ed un ottimismo che influenza le persone vicine. Hanno “buone vibrazioni”.

In precedenza abbiamo parlato di consapevolezza (consapevolezza – l’osservatore) ed il mondo oggettivo (l’osservato). La natura essenziale della nostra consapevolezza è un silenzio beato. E’ ciò che sta dietro la mente, quello che si sperimenta quando la mente di acquieta. E’ un deposito infinito delle qualità sopra indicate – il reame di ciò che conosciamo come Dio,  proprio sempre qui al nostro interno. Questa è la ragione per cui nei Salmi viene proclamato “Sta’ in silenzio, e riconosci che Io sono Dio”. Tutto ciò che dobbiamo fare per avere accesso al divino è di imparare a come  essere in silenzio. La meditazione è il processo che consente alla mente di acquietarsi sistematicamente per determinati periodi durante ogni giorno. Nel fare questo quotidianamente per settimane, mesi ed anni, la quiete e la consapevolezza diventano gradualmente più evidenti quando la mente è attiva, mentre non stiamo meditando, e la vita di tutti i giorni ne è arricchita. La relazione esistente tra la meditazione ed il mondo muta gradualmente tramite la meditazione. Questo è il processo dello Yoga, l’unione. E’ il primo passo. Una volta che il silenzio beato diventa parte dell’esperienza quotidiana, possono essere fatte altre cose per aumentarlo ed espanderlo. Ma prima dobbiamo stabilire una base nella consapevolezza, per così dire risvegliare il seme silenzioso interiore. Abbiamo detto che la vostra mente ha l’abilità naturale di acquietarsi. Tramite il metodo di meditazione profonda che praticheremo qui, valorizzeremo questa abilità naturale. Infatti tutte le pratiche che verranno insegnate (e ce ne sono parecchie), valorizzeranno le vostre qualità naturali. L’idea è di mostrarvi come utilizzare i doni che voi avete già. Noi aggiungeremo solo delle leve specifiche qua e là per attivare le vostre capacità naturali. Il resto dipenderà da voi. Se applicherete quanto leggerete, e lo farete nel tempo, un giorno saprete che siete un mezzo di beatitudine perpetua, in grado di sperimentare ben oltre le immaginazioni della mente.  Per davvero. La meditazione è il primo passo. I pensieri riempiono la mente dal momento in cui ci svegliamo al mattino, fino a quando  ci addormentiamo di sera,ed ulteriori pensieri vengono mentre sogniamo. Tuttavia, noi diciamo che la mente ha l’abilità naturale di acquietarsi. Come?

Per farlo useremo un pensiero. Non un pensiero qualsiasi. Un pensiero speciale che si chiama “mantra”.  Utilizzeremo un metodo specifico di pensare al mantra che consentirà alla mente di fare quello che può fare con facilità, se le viene data la possibilità: calmarsi. In realtà, qualsiasi pensiero può essere utilizzato per meditare, come è stato ampiamente dimostrato dai ricercatori negli ultimi trent’anni. Tuttavia, noi vorremmo utilizzare un pensiero specifico che ha dimostrato certe qualità vibratorie, un pensiero che produce un certo effetto nel nostro sistema nervoso. Si tratta di un pensiero che verrà implementato con il progredire della nostra pratica, ma ne riparleremo più avanti. Il mantra con il quale cominceremo qui è:


….I AM…(audio)


Durante la meditazione non ci focalizzeremo sul significato di I AM. Non c’è dubbio che abbia un significato sacro, in particolare nella tradizione Giudeo/Cristiana. E ha anche delle similitudini con dei suoni sacri di altre tradizioni. Ci interessa il suono, non il significato. Utilizzeremo il suono interiormente. Ricerchiamo la profonda qualità vibratoria del suono, quando viene utilizzata efficacemente nella profondità della mente e del sistema nervoso. Forse è proprio a causa di questi profondi effetti che avvengono negli esseri umani, la ragione per cui “I AM” è stato riverito per secoli. Ciò che faremo è di focalizzarci sul corretto uso del mantra durante la pratica di meditazione. In tal modo otterremo i migliori risultati. Ecco come lo utilizzeremo:

Trovate un posto tranquillo e confortevole dove potete sedervi, preferibilmente con un supporto per la schiena. Vogliamo rimuovere le distrazioni inutili. Semplicemente sedetevi e rilassatevi da qualche parte dove potrete chiudere gli occhi per venti minuti, senza interruzioni. Una volta che vi siete sistemati, chiudete gli occhi. Noterete i vostri pensieri, fiumi di pensieri. Va bene così. Semplicemente osservateli, senza curarvi di essi. Dopo circa un minuto, introducete gentilmente il pensiero …I AM e cominciate a ripeterlo con facilità e senza sforzo nella vostra mente. Se la vostra mente vaga in altri pensieri, vi renderete conto che questo è accaduto. Non vi preoccupate. E’ naturale. Quando vi rendete conto che non state ripetendo il mantra, ritornate a pensarlo con gentilezza. Questo è tutto quello che dovete fare. Ripetere semplicemente il mantra silenziosamente dentro di voi. Quando vi rendete conto che non lo state pensando, ritornate ad esso. L’obiettivo non è di restare su di esso. La meta è di seguire la procedura semplice di pensare al mantra, perderlo, e ritornare ad esso quando ci accorgiamo di averlo perso. Non resistete se il mantra tende a diventare meno distinto. Pensare al mantra non deve essere con una chiara pronuncia. I AM  può essere sperimentato a vari livelli nella vostra mente e nel sistema nervoso. Quando ritornate al mantra, tornate ad un livello che sia confortevole, non sforzatevi di avere una pronuncia chiara o sfocata. Applicate questa procedura per venti minuti e poi, con gli occhi chiusi, prendetevi alcuni minuti di riposo prima di alzarvi. Questa pratica deve essere effettuata  due volte al giorno, prima che iniziate la giornata e prima di iniziare le attività serali. E’ meglio farla prima dei pasti, poiché la digestione può interferire con il processo della meditazione. Impegnatevi con voi stessi a praticarla per alcuni mesi. Datele il tempo di funzionare. Rimarrete meravigliati dei risultati e quindi vorrete proseguire per ottenere ancora di più.

Per ora è abbastanza.

Nelle prossime lezioni approfondiremo il processo e le conseguenze della meditazione. Quindi inizieremo ad operare su di un’altra abilità naturale che abbiamo, la nostra capacità di utilizzare il respiro per muovere il silenzio in noi con una estasi senza fine.


Il guru è in te.

Link all'indice delle lezioni 

Lezione 12 – L'ingrediente essenziale: il desiderio


Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 11:48


E' risaputo che se vogliamo avere successo in qualcosa, qualsiasi cosa, dobbiamo desiderarla continuamente ed avere la disponibilità ad operare ogni giorno per soddisfare quel desiderio. Pensate alle persone di maggior successo che conoscete. Non è proprio questo che hanno in comune? Se osserviamo la loro vita, notiamo che hanno lavorato a lungo e duramente, per raggiungere l'eccellenza nel campo da loro scelto. Dietro a ciò, li ha spinti innanzi un desiderio insaziabile di avere successo nei loro sforzi, mentre lavoravano per anni verso il loro obiettivo  e consentiva loro di superare gli ostacoli. E' lo stesso nello yoga dove si lavora per l'unione divina. Gesù ha detto “Beati quelli che sono affamati ed assetati della giustizia, perché essi saranno saziati.” Egli ha anche detto: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto”. Questa è la formula magica – desiderio indirizzato verso un obiettivo che genera l'azione verso quella meta. Il desiderio costante è il carburante. L'azione quotidiana è il fuoco. Il termine “continuo” è importante, come lo è la parola “meta”. Senza queste due funzioni operative, i desideri si disperdono, le azioni sono sfocate e non accade molto. Se sono messe in atto insieme, qualsiasi cosa è realizzabile.
Se coltiviamo il nostro desiderio di diventare focalizzati costantemente su di una meta particolare, come ad esempio la realizzazione dell'unione divina, stiamo coltivando un tipo di desiderio speciale. Si chiama “devozione”. La devozione è il flusso continuo di desiderio verso un oggetto o un obiettivo. Noi tutti siamo familiari con il concetto di devozione. E' la maniera con la quale spieghiamo il successo di alcune persone: “Oh, lei è così devota al suo lavoro”. O delle grandi mistiche: “Oh, lei è così devota a Dio”. Non è una coincidenza che devozione e grandezza si trovino nel medesimo luogo. La prima conduce immancabilmente alla seconda. La seconda non può avvenire senza la prima.
Qualunque possa essere il vostro concetto di illuminazione, da qualsiasi tradizione o credo proveniate, qualsiasi cosa vi ispiri nella direzione di una apertura spirituale, coltivatela. E' il motore della pratica. E' ciò che consente di sostenere una pratica spirituale quotidiana per il tempo necessario. La nostra esperienza divina cresce mentre pratichiamo. Ed insieme ad essa cresce la nostra devozione. Una crescita della devozione intensifica il nostro impegno verso la pratica, ed una pratica più dedicata si assoggetta ad una esperienza più divina, che a sua volta aumenta la devozione ulteriormente. In questo modo progredisce – la devozione si arrende alla pratica...la quale si sottomette all'esperienza divina...che si arrende a maggiore devozione...e così via. La devozione sostenuta febbrilmente tramite ogni mezzo possibile, è la migliore amica dell'aspirante spirituale. Non è sempre facile essere costantemente consumati da “fame e sete” spirituale, ma ci pone sulla strada reale per l'illuminazione. Una intensa devozione per la trasformazione della nostra vita tramite le pratiche yoga ci assicura che ciò che deve essere fatto sarà compiuto.
Parlando di ciò che deve essere fatto, parliamo del prossimo passo – sviluppare l'abitudine di coltivare la nostra profondità eterna silenziosa su base quotidiana. Parliamo della meditazione.
Il guru è in te.

Link all'indice delle lezioni 

Lezione 11 – Che cos’è lo Yoga? Cos’è la Religione?

Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre  2003 ore 11:47


Yoga. Religione. Queste due parole evocano così tante immagini, non è vero? Non sono tutte così chiare. E non sono tutte buone. Ora non lasciamoci coinvolgere nelle manie dell’umanità. Teniamoci stretti ai fondamentali. Poiché la pratica spirituale si vede meglio in termini di fondamentali e spesso è annebbiata dalle colorazioni culturali di queste semplici parole. Yoga significa “unire”. Religione significa “legare insieme”. Hmmm..significati simili. Ma unire o legare insieme cosa? Ah..questa è l’essenza di ciò. Noi siamo o sembriamo essere due cose che devono essere rimesse insieme. Da un lato siamo nel mondo dello spazio e del tempo, un mondo che percepiamo tramite i sensi. D’altra parte siamo osservatori del mondo, qualcosa dietro a tutto questo, all’interno di tutto. Siamo coscienti. Consapevoli. Siamo sia il soggetto (l’osservatore) che l’oggetto (l’osservato). E queste due cose sono separate. Ma devono essere separate? Lo sono davvero? Lo Yoga e la religione rispondono “No”. Così il processo di mettere insieme parte da qui. Non importa cosa avete udito in passato, questo è il significato di Yoga e Religione.

Ma perché la separazione all’inizio? Se queste due cose sono una, perché ce ne sono due? Pensa a te stesso per un minuto. Chi sei? La maggior parte di noi  indicherebbe il proprio corpo e direbbe “Questo sono io”. Tutti noi percepiamo qualcosa di più. Ma il meglio che possiamo fare è di osservare il nostro corpo e dire “Questo sono io. Questo è il mio corpo. Il mio nome è Joe Schmo. Posso pensare e percepire e anche questo è parte di me.” Non suonerebbe un po’ strano se tu dicessi a qualcuno: “Sono qualcosa oltre tutto quello che tu puoi vedere e dietro tutto quello che penso e percepisco, sono consapevolezza?”  Perché strano? Perché ci identifichiamo con le percezioni del nostro corpo/mente e con questo mondo. Si tratta di abitudine, una abitudine profonda e radicata biologicamente e neurologicamente.  Non solo questo. Perché noi abitualmente imprimiamo il nostro senso del se’ nel nostro corpo/mente, vediamo ciò che ci circonda fisicamente come separato da noi. Così il mondo diventa straniero a se stesso. Tramite il processo di identificazione delle percezioni, l’uno è diventato molti. Lo yoga e la religione operano per nettare l’identificazione della consapevolezza che ha condotto l’uno a diventare molti. Non stiamo dicendo che il mondo svanirà. Semplicemente verrà visto per ciò che è realmente: un fluire dell’uno, il vero te. Allora diventerà un posto molto più amichevole. Questo è il punto fondamentale: trovare felicità nella nostra vita nel mondo. Sebbene la maggioranza continui a sterzare verso le ombre dell’apparente separazione, non c’è necessità che proseguiamo a vedere le cose in quel modo. Questa è la promessa dello yoga e della religione. Questa è la promessa della pratica spirituale. E’ una buona promessa. Dipende da noi realizzare la promessa dello yoga e della religione, utilizzando i mezzi migliori che possiamo trovare. Detta unione non proviene da una comprensione intellettuale della situazione, sebbene tale comprensione non faccia male. Essa si riferisce al cambiamento profondo del nostro modo di funzionare sia biologicamente che neurologicamente. Quindi muta la nostra esperienza. Da quel punto in poi, i nostri pensieri, sentimenti ed azioni diventano pieni di amore e scopo. Potremmo tutti utilizzare maggiormente queste  caratteristiche. L’identificazione gradualmente si dissolve e qualcosa di stupendo viene fuori da dentro di noi. Lo yoga non è solo un processo mentale. E’ fisico, come potrà confermare chiunque abbia partecipato ad una lezione di yoga. La pratica yoga opera su molti livelli -  fisico, mentale, emotivo, neurologico – e nelle galassie di energia estatica interiore!

Il Processo di unione inizia facendo diretta esperienza con il nostro sé interiore, la nostra consapevolezza. Una volta che abbiamo stabilito un punto d'appoggio nella consapevolezza, possiamo procedere con molte altre cose. Diventare consapevoli con regolarità della nostra consapevolezza profonda è gradevole e porta pace. Inoltre può  portare sollievo ad una vita febbrile ed impegnata. Ciò avviene tramite la meditazione. Un tipo di meditazione molto particolare che si chiama meditazione profonda. Questa sarà la prima pratica avanzata di yoga che impareremo sulla strada dell’unione, sul sentiero di unirci nuovamente a noi stessi. E’ un buon passo iniziale che porta un risultato importante in cambio di un piccolo impegno quotidiano. “Impegno quotidiano?” direte. Parleremo di questo prossimamente. Senza un impegno verso uno sforzo quotidiano, sprechereste il vostro tempo qui e altrove.


Il guru è in te.  

Link all'indice delle lezioni 

Lezione 10 (Questa è la prima lezione) – Perché questa discussione?

Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 11:45 

Ogni persona sa di essere speciale e che c’è qualcosa di più della nascita, della vita e della morte. Risuona da qualche parte nel nostro profondo. Trascorriamo la nostra vita, provando a raggiungere qualcosa di più elevato rispetto a ciò che siamo. Talvolta creiamo dei problemi. Talvolta progrediamo. Troppo spesso andiamo alla deriva  e speriamo che qualcuno ci apra una porta. Se solo qualcuno l’aprisse, correremmo attraverso di essa. Non è vero?

Questo è il primo passo cruciale: volere correre verso quel qualcosa di più grande dentro di noi. Avere la volontà di farlo. Volerlo ardentemente. Sono qui perché sono stato parte di queste persone volenterose per molti anni, e so che ce ne devono essere altre. Intendo presentare alcune metodologie, alcuni metodi che funzionano. Strumenti. Essi vengono portati alla vostra attenzione. Il resto dipende da voi.

Parleremo di filosofia, ma non troppo. Parleremo prevalentemente di pratiche di yoga, come funzionano, ciò che fanno, e come metterle in pratica. E come possono amalgamarsi reciprocamente come per magia. Ecco perché sentirete parlare spesso di “pratica integrata”. Non si tratta di una nuova idea. Gli Yoga Sutra di Patanjali presentano un sentiero composto da otto parti. La maggior parte delle tradizioni si appoggia su di una parte o un’altra. Ciò è abbastanza naturale. Quante sfere può lanciare in aria contemporaneamente una persona senza farle cadere? Questo accade in tutte le cose. La pratica spirituale non è diversa. Qui tratteremo molte vie interiori – sentieri che conducono al tuo essere divino. A come aprire le porte interiori. Sei pronto per questo? Lo desideri? Non tutti lo vogliono. Ma ognuno lo farà prima o poi. Infatti un po’ di pratica, alimenta il fuoco dello struggimento divino. Proprio un po’ di pratica, apre la porta sufficientemente da consentire al desiderio divino di sgorgare. Quindi ci infiammiamo e vogliamo più pratiche e modalità di accesso interiori più potenti. E’ una sorta di dipendenza – dipendenza divina. Confesso di essere dipendente da questo insieme di pratiche spirituali.  Si tratta di una spirale estatica che ci porta fuori dalla nostra  limitata percezione terrena. Tutto sembrerà diverso, all’inizio solo un po’, e poi proseguendo, sempre di più. Pertanto se non intendi diventare ispirato divinamente o divinamente dipendente e meglio starne fuori – perché qui ci sono gli strumenti migliori. Se riponi il tuo cuore e la tua mente in queste cose, puoi farcela. In tutta onestà. Ed allora nessuna cosa sarà più la stessa. Riderai e riderai quando vedrai com’è realmente. Questa discussione è per anime sagge che sono pronte a fare ciò che è necessario per il tempo che serve. I saggi dell’antichità erano meno impegnati di così? Naturalmente no. Ci meravigliamo quando leggiamo le loro esperienze notevoli nelle Scritture. Adesso è lo stesso. Otterrai dalle tue pratiche yoga ciò che investirai in esse. E’ sempre stato così. Perché infastidirsi con tutto questo? Per essere onesti, è il picco più alto che puoi avere. Il piacere è oltre qualsiasi cosa terrena. Davvero. L’essenza dell’esperienza divina è una beatitudine sconvolgente e senza fine ed una pace silenziosa che non può essere scossa. Sembra contraddittorio, non è vero? Ma è così.  Non credete alla mie parole. Provate alcuni di questi metodi e vedete voi stessi. Fate alcuni piccoli passi e troverete delle enormi aperture. Ciò suppone che voi siate pronti e scegliate ogni giorno di continuare ulteriormente. Ricordate, è la sola cosa che porteremo con noi quando lasceremo la terra.

Alcune delle pratiche che discuteremo comprendono:

  • La coltivazione del silenzio interiore permanente tramite la meditazione profonda;
  • L’apertura dei nervi sottili tramite il pranayama (controllo del respiro);
  • La stimolazione dell’energia divina tramite posture fisiche avanzate e manovre specifiche.
  • La coltivazione di condotta e desiderio divini;
  • La coltivazione dell’energia sessuale per uno scopo nuovo;
  • La coltivazione della consapevolezza del silenzio interiore verso l’esterno tramite metodologie potenti.

Alcune di queste pratiche vi sembreranno familiari. Altre vi sembreranno radicali. Applicate insieme in modi particolari, esse compongono un potente sistema yoga. Questi strumenti sono troppo utili per rimanere riservati a pochi. Appartengono ai molti. Così lasciatevi andare. Se anelate alla conoscenza della trasformazione spirituale dell’uomo, ne siete degni, e siete arrivati nel posto giusto.



Il guru è in te.

Indice delle Lezioni

1-9  (Non utilizzate)
10 Perchè questa discussione?

11 Cos'è lo Yoga? Cos'è la Religione?
12 L'ingrediente essenziale: il desiderio
13 La meditazione - Risvegliare il seme del silenzio  
14 Meditazione Domanda e Risposta: Non accade molto durante la meditazione
15 Meditazione Domanda e Risposta: Irrequietezza durante la meditazione
16 Meditazione Domanda e Risposta: Beatitudine 
17 Meditazione Domanda e Risposta: Ero addormentato durante la meditazione?  
18 Meditazione Domanda e Risposta: Trovare il tempo per la meditazione 
19 Meditazione Domanda & Risposta: Quale tradizione seguire? 
20 Meditazione Domanda e Risposta: Illuminazione senza Dio?  
21 Meditazione Domanda e Risposta: Oggetti di meditazione
22 Meditazione Domanda e Risposta: La qualità vibratoria del mantra
23 Lezione 23 - Meditazione: Domanda e Risposta - Guardare l'orologio
24 Lezione 24 - Meditazione: Domanda e Risposta - La meditazione cura le malattie?  
25 Lezione 25 - Meditazione: Domanda e Risposta - Gli effetti della Meditazione in situazioni molto stressanti
26 (Non utilizzata)
27   Lezione 27 - Meditazione: Domanda e Risposta - Localizzazione del mantra durante la meditazione
28 Lezione 28 - Meditazione : Domanda e Risposta - Diventerò un debole con la meditazione?
29 Lezione 29 - Meditazione Domanda e Risposta: Alcol, tabacco e droghe   
30 Lezione 30 - Meditazione: Domanda e Risposta - Alimentazione 
31 Lezione 31 - Meditazione Domanda e Risposta - Assaporare i grandi spazi all'aperto 
32 (Non utilizzata)
33 Lezione 33 - Meditazione Domanda e Risposta - Un nuovo modo di sedersi in meditazione  
34 Lezione 34 - Meditazione Domanda e Risposta - La meditazione ed i problemi del mondo 
35 Lezione 35 - Meditazione Domanda e Risposta - Le pietre miliari dell'illuminazione   
36 Lezione 36 - Meditazione Domanda e Risposta - La quinta dimensione
37 Lezione 37 - Meditazione Domanda e Risposta – La meditazione di gruppo 
38 Lezione-38 Qual'è la tua linea del tempo  
39 Lezione 39 - Pranayama Coltivare il suolo del sistema nervoso
40 (non utilizzata)
41 Lezione 41: Il Pranayama - La respirazione spinale  
42 Lezione 42 - Il Pranayama domanda e risposta - E' naturale?
43 Lezione 43 - Il Pranayama domanda e risposta – Il rapporto con la meditazione 
44 Lezione 44 - Pranayama Domanda e Risposta: Trovare il nervo spinale
45 Lezione 45: La respirazione è rallentata durante il Pranayama
46 Lezione 46: In quale direzione è il su nella respirazione spinale?
47 Chakra?
48 Pranayama e salute

Introduzione


Pratiche Avanzate di Yoga


Lezioni Semplici per una Vita Estatica


 Benvenuti nel blog “Pratiche Avanzate di Yoga” (in inglese AYP acronimo di Advanced Yoga Practices). Qui pubblicheremo, man mano che verrano tradotte,  le quasi 500 lezioni, facili da mettere in pratica, che sono state postate sin dal 2003 nel popolare gruppo Yahoo “Advanced Yoga Practices – AYP Main Lessons and Tantra”  http://groups.yahoo.com/group/AdvancedYogaPractices/


Unisciti alle migliaia di persone che stanno utilizzando questi insegnamenti e comincia ad incorporare nella tua vita quotidiana le potenti pratiche avanzate di yoga, in una maniera pragmatica, sicura ed orientata ai risultati. Le tecniche agiscono direttamente tramite il cuore, la mente, il corpo, il respiro e la sessualità. Le pratiche che vengono insegnate nelle lezioni, comprendono:

·         la meditazione profonda mediante l’uso di un efficace mantra universale;

·         metodi avanzati di pranayama  respirazione spinale;

·         samyama;

·         auto-indagine (self-inquiry)

·         una integrazione di tecniche di hatha, kundalini e  tantra;


tutto ciò mira a coltivare in maniera stabile una costante pace interiore e l'illuminazione, attraverso la pratica quotidiana.


Ogni persona è incoraggiata a procedere alla propria velocità nell’applicare  nuove pratiche. Nelle lezioni è dedicata molta attenzione alla necessità di sviluppare la capacità di auto regolamentarsi, con l’obiettivo di assistere ogni praticante nel diventare auto- sufficiente nello yoga.

Ogni individuo è responsabile del proprio progresso spirituale e dei metodi utilizzati. Ciò che farete con le informazioni ivi contenute, è la vostra chiamata.


Le Domande & Risposte incluse come parte integrante delle lezioni, forniscono nuove tecniche ed offrono suggerimenti su come personalizzare  la pratica quotidiana. Inoltre a questo link http://www.aypsite.org/Testimonials.html

potrete leggere  i feedback in inglese sulle lezioni, forniti dai lettori.


L’autore, Yogani, è uno scienziato americano dello spirito. Ha molti anni di esperienza nella fusione di uno stile di vita moderno con potenti metodi yoga. Qui il focus è incentrato nel rivelare pratiche che funzionano, non nel promuovere una visione settaria. Tutti sono invitati a partecipare, indipendentemente dal proprio background  o dal livello di abilità nello yoga. Queste lezioni possono essere utilizzate come un insegnamento a sè stante oppure come materiale sul quale riflettere a supporto di altri sentieri spirituali.


Le lezioni cominciano con “Perché questa discussione?”. Questo è il punto migliore dove cominciare. Non manca alcuna lezione precedente.


Diritti d’autore:  Tutti gli scritti online di Yogani sono protetti da Copyright – Diritto d’autore. Campioni di lezioni possono essere citate, copiate, stampate, linkate o condivise gratuitamente con chiunque. In questi casi, per favore inserite un link a questo blog ed al sito  http://www.aypsite.org

sui siti, blog, newsletter, forum, blog ecc ove il materiale viene citato.

Non è consentita la riproduzione, stampa, copia, download integrale o parziale delle lezioni online. Se volete scaricare e/o stampare tutte le lezioni (con aggiunte sostanziali), per favore acquistate i libri o gli e-books dell’AYP http://www.aypsite.org/books.html


Il sito http://www.aypsite.org è mantenuto tramite la vendita dei libri http://www.aypsite.org/books.html, il supporto di volontari e donazioni http://www.aypsite.org/forum/topic.asp?TOPIC_ID=620


Per ulteriori risorse gratuite e supporto online, elenchiamo i seguenti links:



Ti auguriamo di trovare utili le lezioni e gli scritti AYP, mentre viaggi lungo il sentiero che hai scelto. Pratica con saggezza e gioisci.

Il guru è in te.

Link all'indice delle lezioni 


Nota del traduttore:

Le traduzioni delle lezioni rappresentano quanto di meglio riesca a fare, nei ritagli di tempo, con una conoscenza dell’inglese valutata “upper intermediate”.

Se avete una conoscenza medio/alta della lingua inglese e desiderate partecipare all’opera di traduzione, siete benvenuti!

Per favore contattatemi al seguente indirizzo e-mail: ilvortice11@gmail.com

grazie

mario