Le lezioni in lingua originale sono disponibili al seguente link:
http://www.aypsite.org/MainDirectory.html

domenica 26 maggio 2013

Lezione 12 – L'ingrediente essenziale: il desiderio


Da: Yogani
Data: Domenica 16 Novembre 2003 ore 11:48


E' risaputo che se vogliamo avere successo in qualcosa, qualsiasi cosa, dobbiamo desiderarla continuamente ed avere la disponibilità ad operare ogni giorno per soddisfare quel desiderio. Pensate alle persone di maggior successo che conoscete. Non è proprio questo che hanno in comune? Se osserviamo la loro vita, notiamo che hanno lavorato a lungo e duramente, per raggiungere l'eccellenza nel campo da loro scelto. Dietro a ciò, li ha spinti innanzi un desiderio insaziabile di avere successo nei loro sforzi, mentre lavoravano per anni verso il loro obiettivo  e consentiva loro di superare gli ostacoli. E' lo stesso nello yoga dove si lavora per l'unione divina. Gesù ha detto “Beati quelli che sono affamati ed assetati della giustizia, perché essi saranno saziati.” Egli ha anche detto: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto”. Questa è la formula magica – desiderio indirizzato verso un obiettivo che genera l'azione verso quella meta. Il desiderio costante è il carburante. L'azione quotidiana è il fuoco. Il termine “continuo” è importante, come lo è la parola “meta”. Senza queste due funzioni operative, i desideri si disperdono, le azioni sono sfocate e non accade molto. Se sono messe in atto insieme, qualsiasi cosa è realizzabile.
Se coltiviamo il nostro desiderio di diventare focalizzati costantemente su di una meta particolare, come ad esempio la realizzazione dell'unione divina, stiamo coltivando un tipo di desiderio speciale. Si chiama “devozione”. La devozione è il flusso continuo di desiderio verso un oggetto o un obiettivo. Noi tutti siamo familiari con il concetto di devozione. E' la maniera con la quale spieghiamo il successo di alcune persone: “Oh, lei è così devota al suo lavoro”. O delle grandi mistiche: “Oh, lei è così devota a Dio”. Non è una coincidenza che devozione e grandezza si trovino nel medesimo luogo. La prima conduce immancabilmente alla seconda. La seconda non può avvenire senza la prima.
Qualunque possa essere il vostro concetto di illuminazione, da qualsiasi tradizione o credo proveniate, qualsiasi cosa vi ispiri nella direzione di una apertura spirituale, coltivatela. E' il motore della pratica. E' ciò che consente di sostenere una pratica spirituale quotidiana per il tempo necessario. La nostra esperienza divina cresce mentre pratichiamo. Ed insieme ad essa cresce la nostra devozione. Una crescita della devozione intensifica il nostro impegno verso la pratica, ed una pratica più dedicata si assoggetta ad una esperienza più divina, che a sua volta aumenta la devozione ulteriormente. In questo modo progredisce – la devozione si arrende alla pratica...la quale si sottomette all'esperienza divina...che si arrende a maggiore devozione...e così via. La devozione sostenuta febbrilmente tramite ogni mezzo possibile, è la migliore amica dell'aspirante spirituale. Non è sempre facile essere costantemente consumati da “fame e sete” spirituale, ma ci pone sulla strada reale per l'illuminazione. Una intensa devozione per la trasformazione della nostra vita tramite le pratiche yoga ci assicura che ciò che deve essere fatto sarà compiuto.
Parlando di ciò che deve essere fatto, parliamo del prossimo passo – sviluppare l'abitudine di coltivare la nostra profondità eterna silenziosa su base quotidiana. Parliamo della meditazione.
Il guru è in te.

Link all'indice delle lezioni