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sabato 2 settembre 2017

Lezione 45: La respirazione è rallentata durante il Pranayama

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Da: Yogani 
Data: Lunedi 15 Dicembre 2003 12:24
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?
Nota: Per informazioni dettagliate sulla respirazione spinale, guardate AYP Spinal Breathing Pranayama book, e AYP Plus.  

D: Dal momento che ho iniziato il pranayama, il mio respiro ha subito un cambiamento. All'inizio non riuscivo a trovare un ritmo e, mentre respiravo lentamente, ero dietro o davanti alla mia necessità di aria; ma ultimamente, si sta appianando. Mi sembra di avere abbastanza aria, anche se rallento sempre di più. A volte il mio respiro sembra sospendersi in certi punti del ciclo. È normale? E’ dannoso quando il mio respiro diventa così lento che quasi si ferma?

R: La tua esperienza è molto buona. Essa dimostra che molto lavorio sta accadendo  sotto al tuo sistema nervoso, e la forza vitale sta emergendo  dall'interno per sostituire la tua ridotta assunzione di ossigeno. Questo è il motivo per cui ti senti a tuo agio con il respiro rallentato e privo di tensione. Questa è una conseguenza normale del pranayama e non sarà dannosa per te, a patto che non forzi il processo.
Qui esiste un ottimo principio naturale. E’ per questo che il pranayama è così efficace nel coltivare il sistema nervoso. Ricordiamo che "pranayama" significa "limitazione della forza vitale". Quando limitiamo la forza vitale in modo semplice e non forzato, si crea qualcosa. Il delicato trattenimento del respiro crea un effetto biologico del vuoto, una piccola aspirazione della forza vitale in noi. Il corpo deve affrontare in qualche modo questo moderato deficit di forza vitale. Lo fa prendendo dal grande magazzino di prana all'interno del corpo e questo prana scaturisce dal profondo del sistema nervoso. Questa è una nuova dinamica nel sistema nervoso e l'uscita di prana dall'interno opera sui nervi un grande effetto di rilassamento e purificazione. Questo processo è al centro di tutti gli effetti che emergono dal pranayama. Proprio dietro il flusso di prana che proviene dal pranayama è il flusso generoso della pura coscienza di beatitudine, supponendo che stiamo praticando la nostra meditazione ogni giorno.
Siamo tutti a conoscenza dei vantaggi dell'applicazione del principio di limitazione in vari settori della nostra vita. Se limitiamo garbatamente quella che sembra essere la nostra necessità immediata, abbiamo sempre un beneficio in qualche modo. Ciò è particolarmente vero se siamo stati esagerati in termini di soddisfare le nostre esigenze percepite, come siamo inclini a fare nel nostro stile di vita occidentale orientato al consumo. C'è grande saggezza nel detto: "Moderazione in tutte le cose".
Un esempio molto semplice ed evidente consiste nel mangiare. Se limitiamo garbatamente l’assunzione di cibo, cominciamo a bruciare il grasso nel nostro corpo per rimpiazzare la riduzione dell'assunzione di cibo. Questo ha un effetto purificante complessivo nel corpo e migliorerà la nostra salute purchè non portiamo il processo ad un estremo e diventiamo anoressici.
Il principio di limitazione opera in molte aree della vita. Se limitiamo la nostra spesa, anche solo un pochino, scopriamo che abbiamo più soldi. Se perdiamo il  lavoro, cosa che non è sempre percepita come un evento positivo, molto spesso ne troviamo uno migliore. La vita ha un modo per compensare tutto ciò che è limitato, spesso con qualcosa di meglio. Non c'è dubbio che se moderiamo i nostri eccessi, troviamo di più nella vita. In molti settori della vita, scopriamo che meno significa di più.
Questo principio funziona anche nella meditazione. Mentre favoriamo agevolmente il mantra, stiamo limitando delicatamente gli infiniti flussi di pensieri nei quali siamo quasi sempre immersi. Nella meditazione, creiamo uno stato nella mente dove l'attenzione non è incentrata sul significato. Tuttavia, stiamo mantenendo la mente attiva con il mantra. Non abbiamo messo la mente a dormire. Così, con meno opportunità che l’attenzione si aggrappi al significato, si viene a creare una sorta di vuoto nella mente. Che succede?  Beh, sai cosa accade. L'attenzione va a livelli più silenziosi e più tranquilli, finché la mente si acquieta completamente nella grande distesa silenziosa della pura coscienza di beatitudine. Limitando delicatamente il flusso della mente, creiamo un vuoto che attrae in noi la pura coscienza di beatitudine.
È stato detto, "La natura aborre un vuoto e corre a riempirlo". È vero. Gran parte dello yoga si basa sull'applicazione di questo principio per stimolare il sistema nervoso umano ad un livello più elevato di funzionamento e di esperienza. Di solito non siamo inclini a limitare volontariamente le cose che riteniamo fondamentali per la nostra esistenza. Tuttavia, se comprendiamo il principio del compenso che opera ovunque, troveremo opportunità per procedere nella nostra vita con maggiore abilità. Il Pranayama è un esempio brillante dell'applicazione di questo principio. Come potrai vedere, il pranayama si estende lontano all'essenza di ciò che siamo e svolge un ruolo importante nel portarci avanti, consentendoci di diventare estaticamente radiosi.

Il guru è in te.