Da: Yogani
Data: Lunedi 15 Dicembre 2003 12:24
Nuovi Visitatori: si raccomanda che leggiate dal principio, in quanto le lezioni precedenti sono un requisito indispensabile per questa. La prima lezione è "Perchè questa discussione?"
Nota: Per informazioni dettagliate sulla respirazione spinale, guardate AYP Spinal Breathing Pranayama book, e AYP Plus.
Nota: Per informazioni dettagliate sulla respirazione spinale, guardate AYP Spinal Breathing Pranayama book, e AYP Plus.
D: Dal momento che ho iniziato il pranayama, il mio
respiro ha subito un cambiamento. All'inizio non riuscivo a trovare un ritmo e, mentre respiravo lentamente, ero
dietro o davanti alla mia necessità di aria; ma ultimamente, si sta appianando. Mi sembra di avere abbastanza aria, anche se rallento
sempre di più. A volte il mio respiro sembra
sospendersi in certi punti del ciclo. È normale? E’ dannoso quando il mio respiro
diventa così lento che quasi si ferma?
R: La tua esperienza è molto buona. Essa dimostra che molto lavorio sta accadendo sotto al tuo sistema nervoso, e la forza
vitale sta emergendo dall'interno per
sostituire la tua ridotta assunzione di ossigeno. Questo è il motivo per cui ti senti a tuo agio con il respiro rallentato e
privo di tensione. Questa è una conseguenza normale del
pranayama e non sarà dannosa per te, a patto che non forzi il processo.
Qui esiste
un ottimo principio naturale. E’ per
questo che il pranayama è così efficace nel coltivare il sistema nervoso. Ricordiamo
che "pranayama" significa "limitazione della forza vitale". Quando limitiamo la forza vitale in modo semplice e
non forzato, si crea qualcosa. Il delicato
trattenimento del respiro crea un effetto biologico del vuoto, una piccola
aspirazione della forza vitale in noi. Il corpo deve affrontare in qualche modo questo moderato deficit di forza
vitale. Lo fa prendendo dal grande magazzino
di prana all'interno del corpo e questo prana scaturisce dal profondo del
sistema nervoso. Questa è una nuova dinamica nel
sistema nervoso e l'uscita di prana dall'interno opera sui nervi un grande
effetto di rilassamento e purificazione. Questo processo è al centro di tutti gli effetti che emergono dal
pranayama. Proprio dietro il flusso di prana
che proviene dal pranayama è il flusso generoso della pura coscienza di
beatitudine, supponendo che stiamo praticando la nostra meditazione ogni giorno.
Siamo tutti
a conoscenza dei vantaggi dell'applicazione del principio di limitazione in
vari settori della nostra vita. Se limitiamo
garbatamente quella che sembra essere la nostra necessità immediata, abbiamo
sempre un beneficio in qualche modo. Ciò è particolarmente vero se siamo stati esagerati in termini di
soddisfare le nostre esigenze percepite, come siamo inclini a fare nel nostro
stile di vita occidentale orientato al consumo. C'è grande saggezza nel detto: "Moderazione in tutte le cose".
Un esempio
molto semplice ed evidente consiste nel mangiare. Se limitiamo garbatamente l’assunzione di cibo, cominciamo a bruciare il
grasso nel nostro corpo per rimpiazzare la riduzione dell'assunzione di cibo. Questo ha un effetto purificante complessivo nel corpo
e migliorerà la nostra salute purchè non portiamo il processo ad un estremo e
diventiamo anoressici.
Il principio
di limitazione opera in molte aree della vita. Se limitiamo la nostra spesa, anche solo un pochino, scopriamo che abbiamo
più soldi. Se perdiamo il lavoro, cosa che non è sempre percepita come
un evento positivo, molto spesso ne troviamo uno migliore. La vita ha un modo per compensare tutto ciò che è limitato,
spesso con qualcosa di meglio. Non c'è
dubbio che se moderiamo i nostri eccessi, troviamo di più nella vita. In molti settori della vita, scopriamo che meno significa
di più.
Questo
principio funziona anche nella meditazione. Mentre favoriamo agevolmente il mantra, stiamo limitando delicatamente gli
infiniti flussi di pensieri nei quali siamo quasi sempre immersi. Nella
meditazione, creiamo uno stato nella mente dove l'attenzione non è incentrata
sul significato. Tuttavia, stiamo mantenendo la mente attiva con il mantra. Non
abbiamo messo la mente a dormire. Così, con meno opportunità che l’attenzione si aggrappi al significato, si
viene a creare una sorta di vuoto nella mente. Che succede? Beh, sai cosa accade. L'attenzione va a livelli più silenziosi e più
tranquilli, finché la mente si acquieta completamente nella grande distesa
silenziosa della pura coscienza di beatitudine. Limitando delicatamente il
flusso della mente, creiamo un vuoto che attrae in noi la pura coscienza di
beatitudine.
È stato
detto, "La natura aborre un vuoto e corre a riempirlo". È vero. Gran parte dello yoga si basa sull'applicazione di questo principio per
stimolare il sistema nervoso umano ad un livello più elevato di funzionamento e
di esperienza. Di solito non siamo inclini a limitare
volontariamente le cose che riteniamo fondamentali per la nostra esistenza. Tuttavia, se comprendiamo il principio del compenso
che opera ovunque, troveremo opportunità per procedere nella nostra vita con
maggiore abilità. Il Pranayama è un esempio brillante dell'applicazione di
questo principio. Come potrai vedere, il pranayama si
estende lontano all'essenza di ciò che siamo e svolge un ruolo importante nel portarci
avanti, consentendoci di diventare estaticamente radiosi.
Il guru è in
te.